Giuseppe Colzani, nato il 22 aprile 1927 da una famiglia operaia e cattolica. Il padre operaio alla Pirelli, la madre casalinga. Ha frequentato la scuola dell’avviamento al lavoro e a 14 anni ha iniziato a lavorare al calzificio S. Agostino di Niguarda. In quella zona di Milano la chiesa era riuscita a distogliere i ragazzi dal partito fascista, accogliendoli nel suo oratorio. Conosce l’uso dei mitra, delle pistole e delle bombe a mano da un esperto chiamato dal prevosto nella sua casa all’oratorio. Entra a far parte della Resistenza. Alla fine della guerra si sposa, nel 1953 e ha due figli. Deceduto il 10 settembre 2017. Ha scritto una delle più significative poesie che parlano del 25 aprile che vogliamo in questa giornata condividere con tutti i nostri lettori:
AVEVO DUE PAURE
La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile
Giuseppe Colzani