Domenica, 28 aprile 2024 - ore 23.01

Bocciata la centrale di Bertonico, Coldiretti Cremona: ‘Bene così’

Anche la Regione ha bocciato il progetto di centrale idroelettrica a Bertonico. Coldiretti Cremona: «Bene Regione Lombardia, troppi rischi per le imprese e l’ambiente»

| Scritto da Redazione
Bocciata la centrale di Bertonico, Coldiretti Cremona: ‘Bene così’

«Con chiarezza e determinazione, a difesa delle imprese agricole e del territorio, abbiamo fin dall’inizio evidenziato i pericoli legati alla realizzazione di una centrale idroelettrica in quel tratto dell’Adda. Abbiamo sottolineato l’impatto sull’area interessata, con il rischio di innalzamento della falda in una zona che già ora è oggetto di fenomeni di dissesto e di esondazioni. Prendiamo atto, con soddisfazione, che la Regione condivide la nostra preoccupazione». Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, commenta così il parere negativo espresso da Regione Lombardia, rivolto al Ministero dell’Ambiente, in merito al progetto presentato da Edison per la realizzazione di una centrale idroelettrica sul fiume Adda nel territorio tra i comuni di Gombito, Moscazzano, Ripalta Arpina, Bertonico e Montodine.

«La Regione ha evidenziato la non sostenibilità dell’opera», prosegue Voltini. «È un’ulteriore, importante, stroncatura, che segue i pareri, anch’essi non favorevoli, arrivati dalle province di Cremona e Lodi, dai cinque comuni su cui si vorrebbe realizzare l’intervento, ma anche dal Parco Adda Sud e dall’Aipo».

Il progetto prevede un impianto da 5824 kilowatt, realizzato poco a valle del ponte che collega le province di Lodi e Cremona, vicino alla confluenza del fiume Serio nell’Adda. Con una diga di quasi tre metri d’altezza, un taglio dell’ansa di 200 metri e la costruzione di due canali: uno per convogliare le acque invasate (invaso totale di 660000 metri cubi) all’interno del sistema di turbine della centrale, poi scaricate sull’altro lato dell’ansa, e uno (costituito da una conca di navigazione) per il passaggio delle imbarcazioni.

«Di fronte alla minaccia che si prospetta sia per le attività produttive che per il territorio, Coldiretti non è rimasta in silenzio. Insieme agli agricoltori interessati dall’opera, i cui terreni rischiano di finire allagati con l’innalzamento della falda, abbiamo preso contatti con i Sindaci, la Provincia di Cremona e la Regione, per fare fronte comune», spiega il Direttore Tino Arosio. «Abbiamo presentato le nostre osservazioni, rimarcando i rischi legati al progetto. Il parere tecnico di Regione Lombardia, che evidenza carenze importanti dal punto di vista della sicurezza idraulica e dell’impatto ambientale, segna un passaggio importante, di cui il Ministero dell’Ambiente dovrà necessariamente tenere conto».

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