Lunedì, 02 dicembre 2024 - ore 14.42

Come l’agricoltura ha plasmato il mondo

All’origine della civiltà:

| Scritto da Redazione
 Come l’agricoltura ha plasmato il mondo

Lo studio “The Origin of the State: Land Productivity or Appropriability?”, pubblicato sul Journal of Political Economy, da Joram Mayshar (Hebrew University of Jerusalem), Omer Moav (University of Warwick e Reichman University) e Luigi Pascali (Universitat Pompeu Fabra e Barcelona School of Economics) sfida la teoria convenzionale secondo la quale il passaggio dai cacciatori-raccoglitori agli agricoltori ha portato allo sviluppo di società complesse e gerarchiche creando eccedenze agricole in territori fertili, dimostrando che «L’elevata produttività della terra da sola non porta allo sviluppo degli Stati tassatori». Moav spiega che «E’ l’adozione della coltivazione dei cereali il fattore chiave per l’emergere della gerarchia» e gli autori dello studio teorizzano che «Questo sia dovuto al fatto che la natura dei cereali richiede che siano raccolti e immagazzinati in luoghi accessibili, rendendoli più facili da tassare rispetto alle radici che rimangono nel terreno e sono meno conservabili».

Utilizzando prove empiriche tratte da più dataset che coprono diversi millenni, lo studio dimostra un effetto causale della coltivazione dei cereali con l’emergere della gerarchia, mentre nessun effetto simile si ha riguardo alla  produttività della terra.

Mayshar ricorda che «Una teoria che collega la produttività e il surplus della terra all’emergere della gerarchia si è sviluppata nel corso di alcuni secoli ed è diventata convenzionale in migliaia di libri e articoli. Dimostriamo, sia teoricamente che empiricamente, che questa teoria è imperfetta».

Per capire perché in alcune regioni, nonostante migliaia di anni di agricoltura di successo, non sono emersi Stati ben funzionanti, mentre Stati che tassavano le persone per fornire protezione ai loro cittadini e alle loro proprietà sono emersi altrove, lo studio ha sviluppato ed esaminato un gran numero di dataset, compreso il livello di complessità gerarchica nelle società; la distribuzione geografica dei parenti selvatici delle piante domestiche; l’idoneità della terra per varie colture. Pascali spiega che «Utilizzando questi nuovi dati, siamo stati in grado di dimostrare che gerarchie complesse, come dominazioni e Stati complessi, sono sorte in aree in cui le colture di cereali, facili da tassare e da espropriare, erano di fatto le uniche colture disponibili Paradossalmente, le terre più produttive, quelle in cui erano disponibili e produttivi non solo i cereali, ma anche radici e tuberi, non hanno conosciuto gli stessi sviluppi politici».

I ricercatori hanno anche utilizzato l’esperimento naturale del Columbian Exchange, lo scambio di raccolti tra il Nuovo Mondo e il Vecchio Mondo alla fine del XV secolo che ha cambiato radicalmente la produttività della terra e il vantaggio produttivo dei cereali rispetto alle radici e ai tuberi nella maggior parte dei Paesi del mondo. Pascali aggiunge: «La costruzione di questi nuovi dataset, ‘indagine di casi di studio e lo sviluppo della teoria e della strategia empirica hanno richiesto quasi un decennio di duro lavoro. Siamo molto lieti di vedere che l’articolo è stato finalmente stampato su un giornale con lo standing JPE»

Moav sottolinea che «Dopo la transizione dalla raccolta all’agricoltura, sono emerse società gerarchiche e, infine, Stati con imposizione fiscale. Questi Stati hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo economico fornendo protezione, legge e ordine, che alla fine hanno consentito l’industrializzazione e il benessere goduto oggi in molti Paesi. La teoria convenzionale è che questa disparità sia dovuta alle differenze nella produttività della terra. L’argomento convenzionale è che l’eccedenza alimentare deve essere prodotta prima che uno Stato possa tassare i raccolti degli agricoltori, e quindi che l’elevata produttività della terra svolge un ruolo chiave».

Mayshar confernma il carattere rivoluzionario del nuovo studio: «Sfidiamo la teoria convenzionale della produttività, sostenendo che non è stato un aumento della produzione alimentare a portare alle gerarchie e agli Stati complessi, ma piuttosto il passaggio alla dipendenza dai cereali appropriabili che facilitano la tassazione da parte dell’élite emergente. Divenne possibile appropriarsi dei raccolti, emerse un’élite tassatrice e questo portò allo Stato. Solo dove il clima e la geografia favorivano i cereali, era probabile che si sviluppasse la gerarchia. I nostri dati dimostrano che maggiore è il vantaggio di produttività dei cereali rispetto ai tuberi, maggiore è la probabilità che emerga una gerarchia. L’idoneità di radici e tuberi altamente produttivi è in realtà una maledizione dell’abbondanza, che ha impedito l’emergere degli Stati e ha impedito lo sviluppo economico».

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