Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 08.06

Coronavirus Fondi destinati ai Comuni per l’emergenza alimentare: la posizione di Articolo Uno Lombardia

Colpisce, colpisce davvero la polemica che la destra ha ritenuto di scatenare sui provvedimenti annunciati sabato scorso dal Presidente del Consiglio Conte e dal Ministro Gualtieri.

| Scritto da Redazione
Coronavirus Fondi destinati ai Comuni per l’emergenza alimentare: la posizione di Articolo Uno Lombardia

Coronavirus Fondi destinati ai Comuni per l’emergenza alimentare: la posizione di Articolo Uno Lombardia

Colpisce, colpisce davvero la polemica che la destra ha ritenuto di scatenare sui provvedimenti annunciati sabato scorso dal Presidente del Consiglio Conte e dal Ministro Gualtieri.

Va ricordato, sul punto, che si tratta di risorse non indifferenti che il Governo mette a disposizione degli enti locali con lo scopo di fronteggiare questa gravissima crisi.

Basta leggere il testo dei documenti per rendersene conto:

- l’erogazione delle risorse che compongono il Fondo di solidarietà viene anticipata sulla scadenza ordinaria per la cifra di 4,3 miliardi;

- viene erogata per i Comuni una misura straordinaria di 400 milioni di euro da destinare ad aiuti alimentari, correttamente composta di una quota (80%) proporzionale alla popolazione ed una (20%) indicizzata con criteri volti a sostenere i territori più deboli.

Si tratta di risorse che di certo da sole non risolvono questa crisi. Ma non si tratta di un contributo irrilevante: per la sola Lombardia gli aiuti straordinari sono quantificabili in oltre 55 milioni di euro. Significa migliaia e migliaia di famiglie aiutate nel frangente più difficile della nostra storia repubblicana.

E si tratta di risorse che correttamente vengono attribuite all’amministrazione dei Comuni, gli enti di prossimità, quelli più vicini ai cittadini, quelli che con le loro strutture e con il collegamento con il mondo associativo e del volontariato hanno più di tutti gli altri la capacità di tenere il polso della situazione del proprio territorio e che già sta canalizzando risorse raccolte autonomamente.

Risorse quindi aggiuntive, non sostitutive di interventi che i Comuni possono anche rafforzare.

Anche la Regione dovrebbe rafforzare queste risorse con un contributo proprio, piuttosto che destinare i 16 milioni annunciati oggi da Fontana per finalità che già trovano copertura nel Decreto “Cura Italia”, come ad esempio sui mutui.

Quale altro ente potrebbe meglio amministrare queste risorse? Altro che scarico di responsabilità: si tratta di un’applicazione lineare del principio costituzionale di sussidiarietà tra enti costitutivi della Repubblica!

Non è tutto, non basta e non basterà.

Ma oggi possiamo tenere due atteggiamenti: lavorare insieme per fronteggiare questa grave crisi, utilizzando gli strumenti che sono a disposizione giorno dopo giorno; oppure approfittare di questo grave frangente per alzare polveroni, per cercare visibilità politica e mediatica, per condurre una squallida campagna elettorale nel momento più buio del nostro Paese.

Noi non abbiamo dubbi su quale dei due atteggiamenti sia quello più consono a un vincolo di lealtà alla Repubblica al quale ci sentiamo legati.

Milano 30.3.2020

ARTICOLO UNO LOMBARDIA     

               

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