Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 17.19

CORONAVIRUS: PRIMA DOMANDA DELL'ITALIA AL FONDO SOLIDARIETÀ UE

''L'Italia è attualmente lo Stato membro più colpito dalla crisi legata al coronavirus e il primo paese a chiedere l'aiuto del Fondo di solidarietà dell'UE in tale contesto''

| Scritto da Redazione
CORONAVIRUS: PRIMA DOMANDA DELL'ITALIA AL FONDO SOLIDARIETÀ UE

La Commissione europea ha ricevuto oggi dall'Italia la prima domanda preliminare di sostegno finanziario a titolo del Fondo di solidarietà dell'UE (FSUE) per affrontare la pandemia da coronavirus e i suoi effetti.

Ad annunciarlo è stata la Commissione Europea che ha spiegato come ora si attenda che l'Italia fornisca ulteriori informazioni nelle prossime settimane.

Dal 1° aprile 2020, a seguito della proposta della Commissione relativa all'Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus, gli Stati membri dell'UE possono chiedere il sostegno del Fondo di solidarietà dell'UE per motivi di emergenza sanitaria.

Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, a tal proposito ha dichiarato che "l'Italia è attualmente lo Stato membro più colpito dalla crisi legata al coronavirus e il primo paese a chiedere l'aiuto del Fondo di solidarietà dell'UE in tale contesto. Grazie al suo ambito di applicazione esteso, che comprende ora anche le emergenze di sanità pubblica, il FSUE fa parte degli strumenti messi rapidamente in atto dalla Commissione per alleviare l'onere che grava sui bilanci degli Stati membri, come dimostrazione concreta della solidarietà europea in questi tempi difficili".

La Commissione europea raccoglierà tutte le domande collegate al coronavirus fino al 24 giugno 2020 e le valuterà in un unico pacchetto al fine di garantire l'equo trattamento di tutti i casi. Presenterà quindi una proposta di aiuto finanziario al Parlamento europeo e al Consiglio.

Inoltre, la Commissione tratterà tutte le domande in un unico pacchetto, non secondo il criterio dell'ordine di arrivo. Ciò, ha spiegato ancora l’esecutivo europeo, garantisce che le risorse disponibili siano distribuite in modo giusto ed equo tra tutti gli Stati membri che sono stati più duramente colpiti da questa emergenza sanitaria. 

 

 

FONTE aise

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