Martedì, 23 aprile 2024 - ore 09.54

Cosa succede intanto nel mondo

| Scritto da Redazione
Cosa succede intanto nel mondo

Stati Uniti

Il 9 febbraio si apre al senato il processo per l’impeachment dell’ex presidente Donald Trump, accusato di “istigazione all’insurrezione” per l’assalto al congresso del 6 gennaio. I procuratori democratici sostengono di avere “prove schiaccianti”, mentre gli avvocati di Trump definiscono “assurde” le accuse. Una sentenza di condanna è comunque improbabile perché la costituzione prevede una maggioranza dei due terzi, e questo significa che almeno 17 senatori repubblicani dovrebbero unirsi ai democratici.

Colombia-Venezuela

L’8 febbraio il presidente colombiano Iván Duque ha annunciato la regolarizzazione di quasi un milione di venezuelani che si sono rifugiati nel paese per sfuggire alla crisi economica. In una dichiarazione congiunta con l’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi, Duque ha fatto sapere che sarà concesso uno statuto di protezione temporanea per dieci anni.

Haiti

L’opposizione ha nominato l’8 febbraio Joseph Mécène Jean-Louis, un magistrato di 72 anni, come presidente ad interim per gestire la transizione nel paese, sfidando l’attuale presidente Jovenel Moïse. Le tensioni sono legate alla scadenza del mandato di Moïse, che secondo alcuni è terminato lo scorso 7 febbraio e secondo altri si concluderà il 7 febbraio 2022. Il 7 febbraio il ministro della giustizia Rockefeller Vincent aveva denunciato un tentativo di colpo di stato contro Moïse.

Birmania

Il 9 febbraio la polizia ha sparato pallottole di gomma e usato cannoni ad acqua per reprimere una manifestazione a Rangoon contro il colpo di stato del 1 febbraio. Le forze dell’ordine hanno invece usato i gas lacrimogeni contro i manifestanti a Mandalay. Migliaia di persone sono scese in piazza per il quarto giorno consecutivo per chiedere il ritorno della democrazia e la liberazione di Aung San Suu Kyi e degli altri dirigenti arrestati durante il golpe.

Siria

L’ong Osservatorio siriano dei diritti umani ha affermato l’8 febbraio che almeno 26 persone – sette soldati siriani e 19 membri delle milizie filogovernative – sono morte in un’imboscata vicino ad Al Mayadin, nell’est del paese. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo Stato islamico.

Israele

L’8 febbraio il primo ministro Benjamin Netanyahu si è dichiarato innocente durante un’udienza del suo processo a Gerusalemme. Netanyahu, 71 anni, è accusato di corruzione, frode e “abuso di fiducia” in tre diversi casi. Il 23 marzo sono previste nel paese le elezioni legislative, le quarte in meno di due anni.

Marocco

Ventiquattro persone sono morte l’8 febbraio quando un laboratorio tessile clandestino è rimasto allagato a causa delle piogge torrenziali a Tangeri, nel nord del paese. Dieci persone sono sopravvissute. Poche ore dopo i deputati marocchini hanno osservato un minuto di silenzio in memoria dei “martiri dell’economia informale”.

Somalia

L’8 febbraio un’alleanza dell’opposizione ha annunciato che non riconosce più come presidente legittimo Mohamed Abdullahi Mohamed, noto come Farmajo, dopo che il 7 febbraio è terminato il suo mandato. Le elezioni presidenziali non sono state organizzate nei termini previsti a causa delle divergenze tra il governo federale e le autorità regionali. Oggi il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà per discutere della crisi politica nel paese.

Unione europea-Russia

L’8 febbraio la Germania, la Svezia e la Polonia hanno espulso un diplomatico russo a testa in risposta a una decisione analoga presa da Mosca. Il 5 febbraio, mentre era in corso la visita a Mosca del capo della diplomazia dell’Unione europea Josep Borrell, il ministero egli esteri russo aveva annunciato l’espulsione di tre diplomatici – un tedesco, uno svedese e un polacco – accusati di aver partecipato a una manifestazione a favore dell’oppositore Aleksej Navalnyj.

(Fonte Internazionale.it cc by nc sa)

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