Di seguito pubblichiamo una lettera di alcuni genitori dei nidi di Cremona che evidenziano la tristezza dei nidi semivuoti dopo la decisione di aumentare le rette. E quei bimbi e bimbe dove saranno? Da chi saranno accuditi? Evidentemente il disegno sociale della giunta era proprio questo: alzare le rette diminuire la richiesta e lasciare alle famiglie la gestione del “ welfare fai da te”.
red/wel/cr
Ecco il testo della lettera:
“Signor direttore primo giorno di nido, accompagniamo nostra figlia e la trepidazione per l’inizio dell’anno scolastico è palpabile, ma presto un’amara sorpresa smorza il nostro entusiasmo: l’atrio appare semideserto e le due lunghe file di armadietti vuoti testimoniano un’assenza che sa di ‘smobilitazione’. Delle quattro sezioni del nido quest’anno sono attive solo due, delle otto educatrici in servizio negli anni scorsi rimangono solamente quattro.
Questi i primi effetti delle nuove rette, imposte dall’amministrazione comunale, che hanno colpito prevalentemente gli utenti con fasce di reddito inferiori, costretti così a rinunciare al servizio.
L’assetto della sezione è stravolto, eppure la continuità è un criterio da salvaguardare in una fascia di età in cui le figure adulte di riferimento sono assimilabili a quelle parentali; il faticoso lavoro di tessitura di relazioni svolto dalle educatrici lo scorso anno è stato vanificato per fronteggiare le nuove esigenze con accorpamenti di sezioni, trasferimenti da altri nidi della città.
Le educatici ci accolgono con la consueta professionalità e pazientemente assorbono perplessità dei genitori, nonché pianti e disorientamento dei bambini. Alcuni genitori che non potranno fronteggiare i rincari sperano in un sussidio appositamente predisposto ma al momento non meglio precisato. Perché mai un diritto fondamentale dovrebbe essere soppiantato da un’elargizione che ha del caritatevole? Quale idea di società rischiamo di trasmettere ai nostri figli se non cogliamo la preziosa e tempestiva occasione che il nido ci offre di integrare invece di escludere? Lasciamo la struttura con l’amara consapevolezza che un servizio di comprovata efficienza, orgoglio delle politiche educative di Cremona, attraversi un malinconico autunno, frutto di scelte amministrative che hanno calcolato di ogni aspetto prezzi e costi ma di nulla il valore.
Due genitori (Cremona).”
2013-09-04
