Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 16.36

Cremona Dibattito su chiusura Dordoni e Kavarna. Intervento di L.Burgazzi

“La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci” (I. Asimov)

| Scritto da Redazione
Cremona Dibattito  su chiusura Dordoni e Kavarna. Intervento di L.Burgazzi

Così un grande scrittore di fantascienza definiva l'atto violento.Penso non ci siano parole migliori per definire gli episodi che dal 18 al 24 gennaio hanno caratterizzato la nostra città.

Non possiamo, infatti, fare dei distinguo rispetto a quanto avvenuto.

Violenza è stata l'aggressione squadrista davanti al csa dordoni il 18 gennaio che ha portato al coma una persona alla quale facciamo tutti gli auguri di pronta guarigione.

Così come è stata violenza, l'aver trasformato una manifestazione in un fenomeno di guerriglia urbana che mai la nostra città si era trovata ad affrontare.

Dobbiamo partire da un presupposto fondamentale: tentare di portare avanti le proprie idee con la violenza è sbagliato, è appunto da incapaci.

Esiste però anche una violenza nelle parole che forse è più pericolosa perchè più dilagante e sicuramente imprevedibile. Tutti noi infatti siamo stati increduli a quello che stava succedento in città quel 24 gennaio, ma la giustificata indignazione di parte di molti cittadini non può e non deve trasformarsi in un appello alla vendetta di massa, o peggio alla vendetta delle istituzioni.

Tutti noi infatti abbiamo visto, utilizzato i vari social network quei giorni e tutti noi abbiamo potuto constatare la violenza delle parole, certamente pronunciate nell'impeto del momento, ma pur sempre pronunciate, scritte in un luogo virtuale ormai diventato un vero e proprio luogo pubblico. Anche su questo dobbiamo mantenere alta l'attenzione.

Oggi noi siamo in un luogo diverso, siamo in consiglio comunale. Luogo che rappresenta tutta quanta la città in quanto noi, tutti noi, siamo stati eletti direttamente dai cittadini che col loro voto ci hanno permesso di sedere su questi banchi.

Siamo qui come rappresentati e come tali dobbiamo esercitare una responsabilità diversa rispetto alla propria pagina facebook.

Noi siamo chiamati ad esercitare una responsabilità pubblica.

Nel corso della nostra secolare storia da sempre, questo luogo, il consiglio comunale, ha rappresentato la più alta espressione della comunità cittadina. Qui si riportavano le liti, le contese della città per trovarvi una soluzione.

Ora non dobbiamo nasconderci, siamo tutti consapevoli che ora come ora i consigli comunali faticano a trovare il giusto protagonismo all'interno di un farraginoso sistema istituzionale.

Proprio per questo a noi è chiesto uno sforzo maggiore in modo da rendere protagonista questa istituzione.

Oggi abbiamo questa occasione di poter rendere questo servizio alla nostra comunità.

Oggi dobbiamo a tutti i costi cercare una risposta condivisa a quella violenza fisica e verbale che ha dilagato e in parte dilaga in città.

Questa risposta sta a mio avviso nel provare ad uscire da qui con un documento comune, una posizione condivisa. Questo non significa annullare le nostre differenze, queste ci sono e devono rimanere in quanto la democrazia è fatta di conflitti, di discussioni, di tensioni che però devono trovare qui una sintesi, non sulla strada, non sulla piazza. 

Questa dovrebbe essere la migliore risposta alla violenza.

Da qui deve partire un rinnovato patto tra le forze democratiche perchè sappiano riprendere i propri spazi in modo da arginare ogni deriva violenta a destra come a sinistra. Questo è il compito di oggi, questa è la sfida di tutte le forze politiche che siedono nelle istituzioni.

Farle funzionare al meglio in modo che tutti i cittadini si riconoscano in esse a prescindere dal loro schieramento politico.

Parafrasando una celebre e sofferta affermazione del presidente Oscar Luigi Scalfaro dobbiamo tornare a dire “noi non ci stiamo”.

Ai fascisti del terzo millennio, come loro stessi si sono definiti, di Casapound che tutti noi abbiamo sottovalutato relegandoli semplicemente ad episodi folkloristici, diciamo che “non ci stiamo” a travisare le nostra storia. Consigliamo loro di studiare, ma per davvero, cosa è stato per l'Italia il fascismo e il regime, dicendo chiaramente che anche questa città non abbasserà la guardia rispetto a questi fenomeni. La nostra azione politica sarà raddoppiata perchè la democrazia è una conquista che ci è stata lasciata in eredità, ma sappiamo che va continuamente alimentata. E cosi faremo.

Agli antifascisti con caschi e bastoni diciamo anche a loro “non ci stiamo”. Non ci stiamo a lasciare impunemente macchiare i valori dell'antifascismo con la violenza, con l'anarchia, con il disprezzo delle istituzioni. “Non ci stiamo” perchè il nostro essere antifascisti passa e passerrà sempre da una scrupolosa difesa dei valori costituzionali, della democrazia e della libertà. Abbiamo sottovalutato anche queste forze che però si sono chiaramente messe fuori da ogni percorso democratico rivendicando nei fatti le azioni violente. Ora non ci sono più dubbi.

Non ci stiamo alle minacce, agli insulti, alla violenza perchè noi non arretreremo di un millimetro nel nostro compito di rappresentanti. Continueremo a lavorare al meglio delle nostre capacità e competenze perchè cosi ci hanno chiesto di fare i cremonesi. 

E a questo non verremo mai meno.

Luca Burgazzi Consigliere Comunale Pd Cremona   

 

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