Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 06.31

DEBITO PUBBLICO.NON C’E’ PIU’ NIENTE DA FAR…| A.De Porti

| Scritto da Redazione
DEBITO PUBBLICO.NON C’E’ PIU’ NIENTE DA FAR…| A.De Porti

L’attuale classe politica italiana è un cancro che, giorno dopo giorno, si mangia anche i tessuti sani della nostra società, ormai ridotta all’impotenza e quindi all’incapacità di produrre qualsiasi forza per buttare a mare, senza…inchino, tutti coloro che, da decenni e decenni, non vogliono prendere atto che la misura è colma per restare al governo, atteso che certe facce ormai appaiono, nella visione collettiva, come delle immagini fastidiose che, in mancanza di mezzi rubati alle già scarse risorse del paese e solo attraverso giornalismi foraggiati dal potente di turno, riescono ad imporre una forzata presenza nelle nostre case. 
La mia schiettezza mi procurerà molti nemici, come è successo anche in passato quando dicevo verità , puntualmente realizzatesi,  che certuni  non volevano sentire, ma voglio dire ancora una volta, senza mezze termini, che devono togliersi subito di mezzo i vari Casini che, in questo momento, solo allo scopo di restare in sella, creano disordine e confusione a tutto danno di un potenziale governo,  poi l’arcoriano” che non chiamo più per nome in quanto il solo pronunciarlo  arreca disturbo ai  sani sentimenti, ai vari La Malfa, Cicchito, La Russa, e tantissimi altri incollati agli scranni del parlamento da decenni e decenni senza produrre nulla,.
Terrei, pur senza mettere una mano sul fuoco, i vari Bersani, i Di Pietro, e perché no ?,  anche i Renzi,  i Grillo, pur nella consapevolezza, almeno per gli ultimi due citati, che non  hanno certo esperienza per governare, ma che certamente costituirebbero una novità che potrebbe, in qualche modo,  dare avvio a degli input capaci di rovesciare la barca di tanti arpioni della politica; e ciò, ovviamente, in funzione di un potenziale rinnovamento della medesima.
Ora come ora, ove avessero a rifare capolino coloro che hanno occupato senato e camera per lunghi anni senza produrre alcunché, tranne  sprecare enormi risorse dello stato, si andrebbe verso il peggio, realtà che è tutto dire…
I tempi sono anche maturi per dire una volta per tutte che il debito pubblico  non è più rimborsabile e che esso viene tenuto in vita, di volta in volta, con escamotage che, alla fin fine, finiranno pure loro per finire. Ed intanto, i nostri “bravi”  leader della politica italiana continuano a mangiarci sopra fintantoché sarà possibile.
E’ anche ora di aprire gli occhi per vedere che, in un mercato saturo di tutto, non è  possibile piazzare prodotti in quanto, come amo spesso dire, quando un catino è  pieno,  esso non può più contenere liquidi…od altro. Mi fanno sorridere quegli economisti che ancor oggi affermano che la crescita è demandata all’innovazione,  che presto o meno presto verrà…come ho sentito dire  in un convegno dal Prof. Boldrin di varie Università, qui a Feltre, da me rigorosamente contestato in quanto mi veniva in mente il detto…campa cavallo che l’erba cresce…
Che fare ?. Non c’è più niente da far…, come da testo di una famosa canzone.
A meno che (cosa da non escludere) non si pensi di rimborsare tutto al 50 %. Del resto, quando un’azienda è in difficoltà, o peggio prossima al fallimento, esiste la facoltà, creditori d’accordo, di chiedere un concordato preventivo (regio decreto n. 267 del 16.3.1942). Siccome il nostro paese ha superato di gran lunga il fallimento nel senso che non può (ne potrà più) ripianare il debito pubblico, non resterebbe infatti altra via  se non un rimborso al 50 %.,. con le conseguenze sociali che ne deriverebbero, prossime alla conflittualità civile. Altra strada non la vedo. 
Vorrei aggiungere, posto per assurdo che  avvenisse  il rimborso del debito al 50 % che,  un’eventuale potenziale ripresa governativa con i politici che ci ritroviamo, che detto debito già eventualmente dimezzato, ripartirebbe  subito la  sua corsa verso l’alto….…
Si faccia avanti qualche solone e mi risponda. Compreso il Prof. Boldrin, dianzi citato.
ARNALDO DE PORTI

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