Sabato, 07 dicembre 2024 - ore 12.47

Detekt, nuovo strumento contro la sorveglianza dei governi

Un software che avvisa gli attivisti quando è in corso un’intrusione in modo che possano intervenire

| Scritto da Redazione
Detekt, nuovo strumento contro la sorveglianza dei governi

Amnesty International e una coalizione di organizzazioni tecnologiche e per i diritti umani hanno presentato Detekt, il primo software a disposizione del pubblico e che consentirà ai giornalisti e a difensori dei diritti umani di fare una scansione dei loro computer per rilevare e rimuovere gli spyware di sorveglianza conosciuti, alcuni dei quali sono usati dai governi. “Sempre di più, i governi usano tecnologie sofisticate e pericolose che permettono di leggere le mail di attivisti e giornalisti e di installare nei loro computer microcamere o microfoni per registrare di nascosto le loro attività. Usano la tecnologia in modo codardo per impedire che vengano denunciati i loro misfatti” – ha dichiarato Marek Marczynski, direttore del programma Militari, sicurezza e polizia di Amnesty International.

“Detekt è un semplice software che avvisa gli attivisti quando è in corso un’intrusione in modo che possano intervenire. Rappresenta una reazione a quei governi che usano le informazioni ottenute mediante sorveglianza per arrestare illegalmente e persino torturare difensori dei diritti umani e giornalisti” – ha precisato Marczynski. Sviluppato dal ricercatore sulla sicurezza tedesco Claudio Guarnieri, Detekt è lanciato da Amnesty International, Digitale Gesellschaft, Electronic Frontier Foundation e Privacy International. Lo sviluppo e il commercio di tecnologie di sorveglianza delle comunicazioni sono cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni. La Coalizione contro l’esportazione di sorveglianza illegale, di cui Amnesty International fa parte, stima che il commercio globale di tecnologia di sorveglianza sia di cinque milioni di dollari all’anno, un dato tendente all’aumento.

Alcune tecnologie di sorveglianza sono ampiamente disponibili su Internet mentre altre, più sofisticate, sono sviluppate da aziende private che hanno sede in paesi sviluppati e vendute alle forze di  polizia e ai servizi segreti di paesi in cui si verificano regolarmente violazioni dei diritti umani. FinFisher, un’azienda tedesca già parte della britannica Gamma International, ha sviluppato lo spyware FinSpy, che può essere usato per controllare conversazioni su Skype, estrarre file dagli hard disk, registrare l’uso del microfono e le email e persino fare screeshot e foto usando una microcamera installata nel computer. Secondo ricerche effettuate da Citizen Lab e informazioni diffuse da Wikileaks, FinSpy è stato usato per spiare noti avvocati e attivisti per i diritti umani in Bahrein.

Amnesty International sta sollecitando i governi a istituire rigidi controlli sui commerci che richiedano alle autorità nazionali di valutare, prima di autorizzare il trasferimento, il rischio che le tecnologie di sorveglianza vengano usate per violare i diritti umani.

“Detekt è un grande strumento che può aiutare gli attivisti. Ma, alla fine, l’unico modo per impedire che queste tecnologie siano usate per violare i diritti umani è quello di istituire e attuare stretti controlli sul loro uso e sul loro commercio” – ha sottolineato Maczynski.

Amnesty International userà tutti i suoi canali per far sapere agli attivisti in ogni parte del mondo dell’esistenza di Detekt e invitarli a scansionare i loro computer alla ricerca di spyware. L’organizzazione per i diritti umani sperimenterà Detekt insieme ai suoi partner locali e alle reti di attivisti considerati ad alto rischio di essere controllati dagli spyware. Detekt è un software libero e open source ed è messo a disposizione come tale, senza assicurazioni o garanzie di alcun genere.

Fonte: Amnesty International

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