la sindaca di Crema, STEFANIA BONALDI, appreso che la sua comunicazione
riservata alla Commissione di garanzia per la convocazione del 18
febbraio è stata riportata dagli organi di informazione, allega la
lettera originaria - a beneficio di tutti - e risponde pubblicamente,
con la dichiarazione sottostante, ai consiglieri di opposizione che in
questi giorni hanno commentato la sua indisponibilità a partecipare
alla seduta con la società Hyma in merito alla trattativa sull'immobile
di Finalpia.
''''Dalla lettura della rassegna del fine settimana apprendo che la lettera
da me inviata alla Commissione di Garanzia, nella quale comunicavo la
mia indisponibilità a partecipare alla seduta con la società Hyma, è
stata fatta filtrare alla stampa.
Ora la allego io stessa, a beneficio dei cittadini. E visto che qualche
consigliere di opposizione si racconta, sapendo di mentire a sé stesso,
che la mia assenza sarebbe "una fuga", sono costretta a PRENDERE PAROLA
PUBBLICAMENTE.
In dieci anni di sindacatura la tentazione di scappare avrebbe potuto
visitarmi solo per allontanarmi dalla banalità e dalla malafede di chi
spaccia il proprio ruolo pubblico per una perenne caccia alle streghe,
anche a costo di non percepire la convocazione di questa commissione
per
ciò che è: un GRAVE ATTO DI DILETTANTISMO ISTITUZIONALE.
Basterebbe leggersi i regolamenti e lo Statuto del Comune per
coglierlo,
ed è paradossale che chi si erge a paladino delle regole poi compia
scivoloni del genere, invocando AUDIZIONI PER LE QUALI LA COMMISSIONE
NON È MINIMAMENTE TITOLATA.
Spiace che anche politici esperti, come il Presidente Beretta,
assecondino queste modalità primitive, tanto da farmi legittimamente
domandare a quale gioco si stia giocando, per chi si stia parteggiando:
se per la comunità o per un terzo; se si difenda una trattativa che
metta in sicurezza il patrimonio di Finalpia o se, come credo, si
voglia
solo screditare il vecchio Cda e il nuovo. Mi chiedo quale "garanzia"
voglia dare la Commissione e a chi, se alla comunità cremasca o
piuttosto al privato.
Mi pare evidente che sfidare il CdA della Fondazione, unico titolato a
rapportarsi ad Hyma, rappresenti uno scivolone che denuncia un grave
analfabetismo istituzionale.
Comprendo il clima della campagna elettorale e la conseguente ricerca
di
visibilità da parte dei gruppi dell’opposizione, ma NON POSSIAMO
ACCETTARE CHE QUESTE OPERAZIONI DI BOTTEGA SI FACCIANO CALPESTANDO
L’INTERESSE PUBBLICO IN MODO COSÌ SFACCIATO.
Qualcosa di utile questo sgradevole episodio, comunque, lo contiene: ci
ricorda perlomeno che Crema non si può permettere di tornare
all’approssimazione e al medioevo politico, che in questi anni abbiamo
cancellato. '''
STEFANIA BONALDI
Sindaca di Crema