Giovedì, 09 maggio 2024 - ore 06.36

Distretto Sociale di Cremona, riunito il Comitato esecutivo dei Sindaci

Ribadita la necessità di una forte coesione territoriale

| Scritto da Redazione
Distretto Sociale di Cremona, riunito il Comitato esecutivo dei Sindaci

Si è riunito il Comitato esecutivo dei Sindaci del Distretto Sociale Cremonese per preparare l’incontro con i direttori generali dell’ATS (Agenzia di Tutela della Salute) e dell’ASST (Azienda Socio-Sanitaria Territoriale) e individuare le modalità più idonee per accompagnare le riforme previste dalle legge regionale 23. Durante l’incontro sono stati analizzati gli scenari determinati dai cambiamenti degli organismi di programmazione e di erogazione dei servizi alla persona proposti dalla stessa legge regionale e la rivisitazione degli assetti territoriali.

Per il Comitato esecutivo erano presenti Mauro Platé, Assessore al Welfare del Comune di Cremona, Monica Zelioli, Vicesindaco di Persico Dosimo, Fabio Scio, Sindaco di Grumello, Luigi Guarneri, Vicesindaco di Bonemerse, Rosolino Azzali, Sindaco di Corte dei Frati, Giuseppe Mametti, Vicesindaco di Soresina, e Giuseppe Rocchetta, Assessore del Comune di Soresina. Nel corso della riunione è stato sottolineato il ruolo fondamentale dell’Assemblea dei Sindaci sia per quel che riguarda la programmazione, sia per il monitoraggio delle azioni volte all’integrazione socio-sanitaria, azioni che necessitano di una forte coesione delle istituzioni territoriali, in quanto devono essere in grado di fare emergere, attraverso una voce collettiva, le esigenze di un contesto talvolta ancora troppo frammentato.

I Sindaci chiederanno ai direttori delle due Aziende di valutare congiuntamente le strategie per governare l’impatto nel territorio della nuova legge regionale e di facilitare, attraverso protocolli di intesa e accordi tecnico-operativi tra i Comuni, l’ATS e l’ASST, processi di analisi e di ricerca. Particolare attenzione verrà posta, da un lato, alla valorizzazione delle competenze e del lavoro svolto sinora dalle figure professionali dell’ASL di Cremona e dai Comuni; dall’altro, alla realizzazione delle condizioni necessarie perché i Comuni possano svolgere una funzione efficiente per la promozione della salute. Altro aspetto che il Comitato esecutivo ha voluto mettere a fuoco riguarda la distribuzione delle risorse in ambito sanitario: questa infatti non può basarsi su una logica pro capite, ma vanno considerati la lettura del bisogno, i punti di erogazione, i servizi presenti, i flussi degli utenti e un’analisi demografica ed epidemiologica.

In tale contesto, prima che alle risorse, è necessario guardare alla definizione territoriale ottimale per l’ambito distrettuale e alla configurazione della Cabina di regia, organismo strategico sia nella prospettiva della programmazione futura, sia per l’evoluzione dei modelli di gestione dei servizi, di competenza rispettivamente di ATS e ASST, nel costante confronto e dialogo con le Amministrazioni Comunali. Solo la sinergia e la condivisione di progettualità tra le istituzioni del territorio può infatti indicare come valorizzare e tutelare il patrimonio di conoscenze, nonché quello socio-sanitario e sanitario.

Un percorso nel quale si inserisce da un lato il desiderio di rafforzare le collaborazioni, per quanto riguarda la programmazione sociale, con l’ambito casalasco, dall’altro la consapevolezza di aprire con urgenza, nell’interesse dell’intera offerta sanitaria provinciale, un confronto sul futuro del presidio sanitario del Nuovo Robbiani. La struttura soresinese, sorta grazie a un consistente contributo pubblico a fondo perduto e sede di una sperimentazione rilevante, assegnata e autorizzata dalla Regione Lombardia, deve essere cerniera tra i territori su cui insistono le due ASST di Cremona e Crema e solo opportuni accordi tra le aziende possono rendere più efficiente ed efficace l’offerta dei servizi erogati per il territorio.

Confermato infine l’impegno dei Sindaci a garantire il supporto alle linee strategiche sanitarie, con particolare riferimento alla sfida della creazione di percorsi di continuità assistenziale della prevenzione a fine vita, dell’integrazione delle politiche ambientali e della promozione di sani stili di vita.

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