Domenica 14 giugno nel mondo si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue, con l’intento di diffondere il messaggio sulla necessità universale di sangue in situazioni normali e di emergenza per le tutte le comunità.
Anche la Polizia di Stato, con la sua associazione Donatorinati, darà il suo contributo alla giornata con una serie di iniziative per promuovere e sensibilizzare donazione del sangue.
Tra le tante, questa mattina c’è stata una raccolta straordinaria di sangue a Roma, alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli e del capo dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo e con la partecipazione di tanti appartenenti delle Forze di polizia e delle Forze armate.
Il presentatore Massimiliano Ossini, per l’occasione inviato speciale del programma di Rai1 “Uno mattina”, ha intervistato il capo della Polizia Franco Gabrielli.
“Donare il sangue è importante e anche bello – ha detto il prefetto Gabrielli – e vedere questi colleghi e colleghe in divisa che servono il Paese credo che sia una delle immagini più belle e credo sia un'immagine anche di unità. Proprio recentemente il nostro presidente della Repubblica ha invitato tutti in questo momento di grave difficoltà a essere uniti e questa mattina in Piazza del Viminale, dove ha sede il ministero dell'Interno che è il Ministero dei diritti e delle libertà che è il Ministero che presiede la sicurezza in questo Paese, vedere gli uomini e le donne in divisa che insieme donano il loro sangue, io credo che sia un’immagine emblematica del messaggio che vogliamo dare”. Ma è anche un messaggio – ha continuato il capo della Polizia Franco Gabrielli - di generosità perché donare il sangue è un atto di generosità”.
Domattina invece, a Reggio Calabria, la raccolta di sangue verrà effettuata dall’Associazione Donatorinati nella sede del V Reparto volo.
Anche nei mesi in cui si è diffusa l’epidemia da Covid 19 l’Associazione, fedele alla propria mission, ha promosso la raccolta di sangue nelle strutture ospedaliere che, proprio per l’epidemia hanno adottato procedure sicure per l’accesso e la sosta negli spazi adibiti a donazione.
Le nuove condizioni imposte dal contagio non hanno quindi fermato le donazioni ma anzi le hanno rese ancor più necessarie e sicure di prima.