Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 06.21

E' CREMASCA LA MOGLIE DEL MILANESE IMBRUTTITO

Laura Locatelli

| Scritto da Redazione
E' CREMASCA LA MOGLIE DEL MILANESE IMBRUTTITO
E' cremasca Laura Locatelli, la moglie del Il Milanese Imbruttito serie che racconta con ironia le storie dei milanesi e del lavoro, giocando in modo intelligente e divertente con i luoghi comuni.
Laura è un'attrice, formatrice e, ammettiamolo, una giargiana doc. Nata e cresciuta a Crema, ora vive a Milano e dal 2016 è quota rosa nei video imbruttiti: inizialmente è la tipa, poi la fidanzata dell'imbruttito fino a ritrovarsi mamma del nano(figlio) e poi ufficialmente moglie.
Dal 2010 ha iniziato a lavorare per serie tv importanti come Camera Cafè, Non uccidere, Alex&co, Ris Roma 3, Untraditional 2, Le Mani dentro la Città e Un Posto al Sole. Protagonista di decine di spot televisivi e web per i maggiori brand nazionali e internazionali,
ha interpretato titoli classici e contemporanei in teatro (“Prometeo”, “Il sogno”, “Ricorda con rabbia”, “Frankenstein”) e colleziona come le figurine i ruoli più disparati nel cinema indipendente.
Collabora come consulente e formatrice dal 2001 con diverse realtà aziendali sui temi della comunicazione efficace e autentica, video e public speaking, personal branding, teatro e crescita del potenziale personale.
Nel 2021 è co-protagonista(sempre nel ruolo della moglie dell'imbruttito) del film "Mollo tutto e apro un chiringuito" al cinema dal 7 dicembre.
Il film inizia in modo quantomai classico: nella città metropolitana, la routine di un dirigente milanese di una multinazionale che la fa da padrona. A spezzare questa abitudine, arriva l’imprevedibile Brusini (l’attore Paolo Calabresi), eccentrico imprenditore, che per una ragione apparentemente incomprensibile fa saltare quello che per l’Imbruttito è l’affare della vita. Il protagonista, per la prima volta, accusa il colpo, cade in depressione, non riesce più a trovare una ragione per svegliarsi al mattino. E poi? L’idea geniale dell’amico Brera (Alessandro Betti): aprire un chiringuito in Sardegna, per fare affari in infradito. Il personaggio della moglie (Locatelli) si infurierà. Esattamente come il figlio, detto il Nano (Leonardo Uslengo). Malgrado la contrarietà della famiglia, il Milanese si lancerà nell’avventura col fidato stagista, detto il Giargiana (Valerio Airò Rochelmeyer). Ma dal sogno all’incubo è un attimo, condito con l’ostilità degli abitanti del paese sardo, i Garroneddu.
Insieme riusciranno a trovare un compromesso: l'imbruttito troverà il modo di far prendere vita a quella località sarda, imparando molte cose dalle persone che la abitano.
«Non potevo desiderare di meglio - racconta Locatelli -. Girare con Il Terzo Segreto di Satira, con Germano, Leonardo e il resto della famiglia dei video web, era già di base come sentirsi a casa, e devo dire che anche il feeling con il resto del cast artistico e tecnico è stato speciale fin dai primi ciak. Divertirsi e affidarsi sul set non è per nulla di scontato, è un po’ una magia, e spero che questo affiatamento si percepisca anche guardando il film. A fine riprese avevo una nostalgia enorme, tipica delle esperienze memorabili: sembrava l’ultimo giorno delle vacanze». E aggiunge: «Nel film, il mio personaggio ha la funzione di un ponte, aiuta a mettere in collegamento i due universi contrapposti: quello sardo e quello imbruttito. Insieme al Nano, aiuto mio marito a svoltare la situazione. E fin qui, tutto regolare, direi un classico da moglie. Però amo che questo miracolo sia possibile grazie ad un’arma segreta che uso spesso anche io nella vita: l’empatia. Quel dono di saper comprendere il punto di vista degli altri, magari percependone proprio le emozioni».
“Partecipare a questo film con una doppia veste – spiega Ruggero Faggioni, direttore generale di QMI (azienda di produzione cinematografica del film) – ci ha portati a lavorare con i nostri clienti a progetti di marketing articolati ed estesi nel tempo: alcuni di questi sono partiti proprio dalla sceneggiatura per arrivare fino alle promozioni e alle in-store activation, consentendo a brand di grande prestigio di andare oltre il semplice placement o la singola campagna social, e di investire invece in vere e proprie partnership con il film e con il fenomeno che rappresenta”.
 
 
 
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