Martedì, 16 aprile 2024 - ore 19.09

È troppo presto per revocare le misure restrittive

La Presidente della Commissione UE sposa la linea della cautela già adottata dal governo italiano e invita i Paesi UE a non allentare troppo le misure.

| Scritto da Redazione
È troppo presto per revocare le misure restrittive

L’eccesso di cautela che stanno dimostrando le autorità italiane in questa delicata fase della pandemia di COVID-19 con il periodo del Natale ormai alle porte è frutto di quanto accaduto questa estate, con un quasi libera tutti che nel giro di poche settimane ha rimesso il Paese in ginocchio. Lo stesso è accaduto nel resto dell’Europa e ora anche l’UE ufficializza la stessa posizione del nostro governo.

È stata la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, intervenuta oggi al Parlamento Europeo a Bruxelles, a sottolineare l’esigenza di tenere duro ancora un po’ e non allentare troppo le misure restrittive in vigore in modo più o meno convinto, in tutti i Paesi UE. 

So che chi ha negozi, bar, ristoranti, vuole la fine delle restrizioni, ma dobbiamo trarre insegnamenti dall’estate evitando di ripetere gli stessi errori. Un rilassamento troppo celere ed eccessivo delle misure diventa un rischio per una terza ondata dopo Natale.

Le conseguenze di un allentamento troppo repentino sono state sotto gli occhi di tutti appena poche settimane fa e, a pochi giorni dal vertice UE del 10-11 dicembre, Von der Leyen vuole ribadirlo in modo chiaro con l’obiettivo, anche se sarà difficilissimo se non impossibile, di arrivare ad un coordinamento a livello europeo di misure sanitarie contro il COVID-19 da applicare proprio durante il periodo del Natale.

primi cittadini europei potrebbero essere vaccinati prima della fine di dicembre, si vede la luce in fondo al tunnel. I vaccini sono importanti, ma quello che conta sono le vaccinazioni.

Il tempo stringe e affinché la campagna di vaccinazione possa partire non appena le autorità competenti daranno il via libera ai promettenti vaccini già annunciati è necessario che i vari Paesi UE si facciano trovare pronti. Questo significa organizzare la produzione delle siringhe, assumere il personale sanitario necessario, identificare fin da subito i luoghi in cui i cittadini potranno recarsi per ricevere le dosi e tutta una serie di servizi accessori, a cominciare da una comunicazione chiara e decisa:

Stiamo parlando di milioni di siringhe, di catene del freddo, di allestire centri di vaccinazione, di personale addestrato che deve essere sul posto. Tutto questo deve essere preparato: in breve, gli Stati membri devono approntare la logistica per la consegna di centinaia di milioni di dosi di vaccinazioni, perché questo è il nostro biglietto per uscire dalla pandemia.

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