Sabato, 11 maggio 2024 - ore 15.05

Fine della discriminazione, abbiamo tutti gli stessi diritti

Ricordare gli orrori dell'Olocausto serve ad individuare e fermare gli orrori attuali.

| Scritto da Redazione
Fine della discriminazione, abbiamo tutti gli stessi diritti

Il 27 gennaio si celebra la giornata della Memoria, indetta dalle Nazioni Unite il giorno 1 novembre 2005, perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

E' una giorata per ricordare che il pregiudizio basato sulle differenze, di qualunque genere, che negli oscuri anni del nazismo era ammantato di un'aurea di scientificità con le bislacche teorie eugenetiche degli psichiatri Rudin, porta solo l'orrore dell'uomo contro l'uomo. La storia ci tramanda infatti che l'eugenetica, principio fondamentale cui i nazisti si ispirarono, nacque ben prima del nazismo e non morì con esso. Il più influente ed importante scienziato dell'era Nazista fu certamente Ernst Rudin, che nel 1905 aveva fondato la "Società Tedesca per l'Igiene Razziale", assieme a suo cognato, lo psichiatra Alfred Ploetzl (1). Eletto presidente della "Federazione Internazionale delle Organizzazioni per l'Eugenetica" e del "Comitato per la Psichiatra Razziale" nel 1932 (2), con la salita al potere di Hitler nel 1933, Rudin comandò il programma capitanato da Heinrich Himmler per l'eliminazione di 375,000 cittadini tedeschi ritenuti "inferiori", che precedette l'olocausto (3).

E se ancora oggi esistesse un silente "olocausto" e una sordida "deportazione" dove i bambini vengono sottratti alle famiglie d'orgine per causa di bislacche "perizie" di "esperti"?

Questa è la riflessione lanciata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani che domenica 29 gennaio dalle ore 15 celebra la Giornata della Memoria nell'auditorium della Chiesa di Scientology di Roma, in via della Maglianella 375. Il titolo dell'incontro è Fine della discriminazione, abbiamo tutti gli stessi diritti".

 

 

Ad intervenire sarà il vice presidente del CCDU Italia, Silvio De Fanti, seguito dal presidente di GESEF (Genitori Separati dai Figli) e da altri ospiti illustri, accademici e professori universitari.

Sarà un pomeriggio per riflettere e per ricordare che bisogna porre fine alle discriminazioni, non importa quale sia l'esperto che le appelli come "scientifiche". Sarà un pomeriggio per riflettere sul fatto che se la popolazione carceraria ammonta a 65 mila persone, forse 40 mila bambini sottratti alle famiglie d'origine sono un bilancio irreale, un tragico errore che mina la piu' importante tra le istituzioni della società, la famiglia, solo per motivo di bislacche perizie, di cui si porteranno esempi. 

Sarà un pomeriggio per chiedere che non ci siano altri "auschwitz" di cui poco si parla e che invece dovrebbero essere noti. A tal proposito aiuta la memoria la citazione del Pastore Evangelico Martin Niemoeller, deportato a Dachau: “Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.”

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