Domenica, 05 maggio 2024 - ore 19.37

Gli anziani di Casa Coniugi accolti nelle strutture di Uneba Lombardia

Alcuni degli anziani residenti in Casa Coniugi sono stati accolti il giorno stesso in strutture Uneba Milano e di altre province della Lombardia

| Scritto da Redazione
Gli anziani di Casa Coniugi accolti nelle strutture di Uneba Lombardia

Gli anziani di Casa Coniugi accolti nelle strutture di Uneba Lombardia: la nostra solidarietà dopo la tragedia

Alcuni degli anziani residenti in Casa Coniugi, la struttura del Comune di Milano (non associata Uneba) in cui è scoppiato un incendio con tragiche conseguenze venerdì 7 luglio, sono stati accolti il giorno stesso in strutture Uneba Milano e di altre province della Lombardia. Ringraziamo le strutture per la dimostrazione di solidarietà. Su questa esperienza di accoglienza, che ha riguardato anzitutto 11 donne con Alzheimer, ecco la riflessione del presidente di Uneba Milano Virginio Marchesi

Venerdì 7 luglio a Milano, nella Rsa Casa per Coniugi di Via dei Cinquecento, l’incendio di una camera e le conseguenze che tutti abbiamo saputo.

Anzitutto, il dolore per i 6 anziani deceduti, e per i loro famigliari.

Poi, nell’emergenza, è emerso un problema rilevante per i residenti di quella Rsa: trovare una collocazione diversa.

Dopo una notte per loro drammatica il problema era quello di offrire loro l’opportunità di trascorrere le prossime senza ulteriori traumi.

Uneba si è dichiarata disponibile con le istituzioni per coinvolgere i propri associati nell’individuazione dei luoghi più idonei per rispondere a questo bisogno che, in quel momento, ci è sembrato il più importante.

Siamo stati d’aiuto alla Ats di Milano per risolvere i casi più complessi finché ci è stato comunicato che tutte le persone avevano trovato, anche grazie all’impegno e alla disponibilità dei nostri associati, una “idonea” soluzione per quella che, al momento,  sembra solo un’emergenza , ma che in realtà, ha rappresentato la ricerca di un “luogo di vita”.

La ricerca, in particolare delle soluzioni “appropriate” per le persone con malattia di Alzheimer, è stata complessa perché quello che ha guidato tutti noi è stata l’esigenza di trovare luoghi , non solo capaci  di accogliere le persone in questo momento, ma anche capaci di essere un luogo sicuro per la loro prossima “vita futura”.

Quando alle 21 di venerdì sera, quasi 20 ore dopo la tragedia, abbiamo saputo che tutte le persone nel bisogno avevano trovato un luogo capace di accoglierle abbiamo avuto un pensiero che spesso, dopo giornate faticose trascorse nella frenetica attività ci prende.

Abbiamo cioè rivolto col pensiero un “Buona notte nonnina”, alle anziane fragili che in quel momento, dopo una giornata così difficile, riposavano al sicuro, e in particolare a quelle malate di Alzheimer, le più fragili.

Abbiamo avuto la sensazione, cioè, di essere stati, ancora una volta, utili e, proprio perché utili, accoglienti.

Virginio Marchesi, presidente Uneba Milano

 

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