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I tempi degli alberi e i tempi della Regione

| Scritto da Redazione
I tempi degli alberi e i tempi della Regione

Nel lontano 13 gennaio 2009 il Presidente della Provincia, rispondeva ad un interrogazione a proposito del demenziale abbattimento del maestoso pioppo di via Rosario a Cremona. In linguaggio non criptato dal "giuridichese" (per i cultori delle lingue straniere leggere l'allegato prot. 1908 del 13/1/2009 in risposta all'interrogazione del 17/10/2009) un gruppo di cittadini riassumeva così la vicenda: "In via Rosario c'era un bosco, la Commissione paesaggio provinciale ha detto "trasformatelo, ma salvate il pioppo". Raso al suolo il bosco (si chiama in codice "trasformazione area boscata") e rimasto, il solo pioppo, la zona non era più in "area vincolata paesisticamente" e quindi soggetta a provvedimenti urbanistico-edilizi comunali. In Comune qualcuno molto sensibile all'ambiente ha dato il nulla osta all'abbattimento. Inoltre il pioppo per sua sfortuna non era censito come albero monumentale e, anche se lo fosse stato, non si poteva tutelare perchè la Legge regionale n. 10 del 31/3/2008 rimanda la definizione di "albero monumentale" a successiva delibera che, ad oggi, non è stata emanata".

Il 21 gennaio 2011 il bollettino regionale n.2 ci informava che la Regione Lombardia aveva finalmente approvato la nuova D.G.R. n. 1044 del 22.12.2010: "Modalità per la definizione degli alberi monumentali e per la loro tutela (art. 12 L.R. 10/08) "che delibera i criteri per la definizione degli alberi monumentali e per la loro tutela. La monumentalità viene attribuita sulla base di sei caratteristiche: 1) la dimensione, 2) la rarità botanica, 3) la forma e portamento, 4) il valore paesaggistico, 5) il pregio in termini di architettura vegetale 6) il legame con particolare eventi storici o tradizioni locali. Possono essere definiti monumentali non solo gli alberi ma anche gli arbusti e i rampicanti, intesi cone singoli esemplari ma anche come gruppi di piante (es. in filare), o architetture vegetali di particolare pregio paesaggistico (es. i parchi di ville storiche) o storico culturali (es: i roccoli). Queste piante possono appartenere sia alla flora autoctona cioè tipica della regione, che alla flora alloctona cioè non originaria dell'area geografica di riferimento purchè non invasiva".

Un cittadino ingenuo potrebbe pensare: bene dopo "soli" tre anni la faccenda è risolta e gli alberi monumentali adesso sono tutelati. Errore: chi si desse la pena di leggere integralmente il testo della delibera vedrà che l'odissea degli alberi lombardi continua: si danno ulteriori 60 giorni alla Direzione Generale "Sistemi Verdi e Paesaggio" per "demandare la specificazione delle definizioni e dei criteri essenziali di cui ai precedenti punti 1, 2, 3, 4, nonchè la definizione dei parametri tecnici specifici per l'attribuzione dei "punteggi di monumentalità"e le indicazioni per la gestione e la tutela degli esemplari individuati come "monumentali". Staremo a vedere. Per ora, a parte questi bizantinismi giuridici, di tutelato non c'è ancora nulla. Speriamo che i nostri legislatori si affrettino per tutelare almeno i futuri alberi monumentali ad alto fusto del bosco filtro del nuovo Parco Morbasco.

Foto e documenti citati nel testo sono presenti a questo indirizzo
http://www.lucicremona.it/lavori-in-corso/22-varie/164-i-tempi-degli-alberi-e-i-tempi-della-regione

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