Sabato, 05 luglio 2025 - ore 21.56

Il Milan può vincere lo scudetto?

Dopo anni bui, passati a lottare per un piazzamento in Europa League, il Milan è tornato a fare la voce grossa.

| Scritto da Redazione
Il Milan può vincere lo scudetto?

Nella passata stagione ha condotto la classifica di Serie A per oltre metà stagione, arrendendosi soltanto ai tanti infortuni e alla maggior solidità ed esperienza dell’Inter di Antonio Conte. Nonostante un calo da febbraio in poi, i rossoneri sono comunque riusciti a chiudere il campionato al secondo posto, tornando in Champions League dopo sette anni d’assenza.

Il lavoro di Stefano Pioli ha fatto crescere i giovani della rosa del Milan, ai quali si sono inseriti giocatori di maggior esperienza, creando un mix potenzialmente vincente. E l’estate 2021 potrebbe aver sconvolto gli equilibri della Serie A, rilanciando le ambizioni del Diavolo: lo scudetto è davvero alla portata? Cerchiamo di capirlo.

Il nuovo Milan

Il Milan non parte coi favori del pronostico, anche se è tra le squadre che possono competere per la vittoria del campionato. Puntare sui rossoneri può essere dunque un buon modo per sfruttare un eventuale bonus scommesse, visto che la quota attribuita ai rossoneri è interessante.

Dal mercato estivo sono arrivati parecchi colpi, a cominciare dal riscatto di Tomori e Tonali, passando per l’acquisto di Maignan (al posto di Donnarumma, passato al PSG) e al rinnovo biennale del prestito di Brahim Diaz. Sempre in prestito sono arrivati anche Pellegri, Bakayoko, Messias e Florenzi, mentre a titolo definitivo sono stati acquistati Giroud e Ballo-Touré, oltre ad Adli che però rimarrà un anno in prestito al Bordeaux.

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Insomma, una rosa puntellata nei reparti che l’anno scorso hanno sofferto di più le assenze dei titolari, cioè a centrocampo, sulla fascia destra e nel ruolo di prima punta.

Il “vecchio” Milan

Là dove per vecchio intendiamo non solo i giocatori che sono rimasti, ma anche l’età anagrafica. Kjaer, Ibrahimovic e Giroud sono gli uomini chiamati a portare esperienza, classe e carisma ad una rosa altrimenti molto giovane e facilmente portata a subire gli alti e soprattutto gli inevitabili bassi di una lunga stagione, tra campionato e Champions League.

Il risvolto della medaglia è che ai tre senatori non si potrà chiedere la Luna, leggasi straordinari troppo prolungati, correndo così il rischio di perderli per infortunio o logorio fisico. Qui dovrà essere bravo Pioli, a gestire la rosa al meglio, applicando il turnover nei momenti più adeguati e sapendo trovare soluzioni alternative in situazioni di emergenza. Lo ha saputo fare bene l’anno scorso, ma fino a un certo punto.

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Un anno in più

Se altri dodici mesi sulle spalle pesano per chi ha già scollinato i trenta (e si avvicina ai 40, come Ibrahimovic), sui giovanotti ha l’effetto opposto: l’esperienza nella gestione delle partite è stato ciò che a volte è mancato al Milan l’anno scorso, proprio per un’età media della rosa tra le più basse d’Italia e d’Europa.

Il Milan però si ripresenta per la stagione 2020/2021 con un grado di maturità in più nelle sue pedine meno esperte, come il già citato Tonali, ma anche i vari Theo Hernandez, Bennacer e Leao, giocatori chiamati all’ulteriore salto di qualità, per evitare quelle pause che spesso sono costate ai rossoneri punti e risultati preziosi.

Insomma, scudetto sì o no?

Non avendo la sfera di cristallo, è impossibile dare una risposta categoria. Quel che è certo è che il Milan ha tutte le carte in regola per confermarsi e se possibile migliorare i già buoni risultati dell’anno scorso, senza più la spada di Damocle dei preliminari di Europa League che nella passata stagione spremettero i rossoneri sin da settembre.

Vero, la Champions League è una competizione che se possibile assorbe ancor più energie, ma allo stesso tempo garantisce a chi la gioca un surplus di adrenalina ed entusiasmo che potrebbe rivelarsi decisivo. Anche il fatto di giocare di mercoledì, e non di giovedì come in Europa League, può aiutare il Milan a dosare meglio le energie.

L’obiettivo di Pioli sarà sicuramente quello di arrivare alla primavera 2022 senza essere già tagliato fuori dal discorso-scudetto. Da lì in poi, tutto può succedere.

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