Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 17.16

Il populismo | A.De Porti

| Scritto da Redazione
Il populismo | A.De Porti

MA IL POPULISMO RACCHIUDE QUALCHE VERITA ANCHE IN POLITICA, OPPURE NO ? PER ME, ASSOLUTAMENTE SI’ !
La parola populismo  in campo letterario-artistico si intende come la tendenza ad idealizzare il mondo popolare quale detentore di valori positivi. Ergo essa assume un valore del tutto valido.
In politica invece detta parola  ha contribuito a diffonderne un’accezione fondamentalmente priva di significato:  si definiscono populisti  attori politici dal linguaggio poco ortodosso ed aggressivo i quali demonizzano le élite ed esaltano "il popolo",  al punto che detta parola viene usata tra avversari politici per denigrarsi a vicenda.
Quando la massaia, o qualunque altro soggetto come potrei essere io,  andiamo a fare la spesa,  non capita mai di non sentire fra i banchetti del mercato una qualche voce che non imprechi per via dei prezzi, dei soldi che non bastano, degli stipendi bassi ed inevitabilmente si da la colpa tout court  al governo: è implicito infatti che se c’è una colpa esiste anche un colpevole e, quanto meno, esiste un nesso fra causa ed effetto. E’ populismo questo ?
Dette imprecazioni al mercato non rispondono ovviamente ad una logica che si possa sempre giustificare, essendo tante e diverse le motivazioni che possono determinare il malcontento sociale,  ed il governo, a volte indebitamente, può fungere da capro espiatorio: è nota l’imprecazione “piove, governo ladro….”
Esiste però un detto latino che recita : “Vox populi vox Dei”, espressione che, in qualche modo, potrebbe esprimere delle verità vere insite nello stesso populismo, per quanto “terra terra” esso possa essere.  Ad esempio, si è soliti caratterizzare Beppe Grillo, come un grande populista, ma si evita di dire che egli dice anche grandi verità attraverso un linguaggio populista che egli usa per farsi capire meglio dalle fasce sociali deboli. Quindi, mi pare improprio etichettare Grillo come un mero populista, semmai è populista l’ex primo Ministro di Arcore, il quale, ad ogni piè sospinto, strumentalizza tutto e tutti a seconda della sua personale convenienza, non solo politica.  Le ultime giravolte con motivazioni diverse e risibili, docent !
Ora, ad esempio, da parte dell’ex primo ministro di Arcore,  è la volta della strumentalizzazione populista  dell’IMU, delle tasse troppo alte, della mancanza di crescita, dello spread ecc.ecc.,  cose tutte che egli ed i suoi accoliti stanno cavalcando per scopi demagogici, come se questi temi, non fossero correlati in buona parte anche  al suo pregresso governo..

Con questo, ho voluto dire che trovo abbastanza scorretto non ammettere che spesso ci si nasconde dietro al paravento del populismo solo per far vedere alla gente ciò che non è, specie quando, anche politicamente,  non si hanno argomenti in capitolo. Un esempio: Antonio Di Pietro che chiede giustizia e legalità e che viene spesso tacciato come populista si può definire tale, come sostengono tanti suoi  colleghi di altri partiti, oppure si tratta di una persona con tutti i crismi onesti della politica, verso il quale però,  qualcuno non vuol farsi vedere troppo d’accordo solo allo scopo demagogico di non potersi accordare subito su potenziali future  alleanze che potrebbero maturare in seguito, magari più allettanti ?  Come dire: si sta alla finestra. 
Non vedo per esempio, al di là della sua contrarietà a Monti come premier (ed in questo darei ragione a D’Alema quando afferma che l’eventuale candidatura di Monti non risponde ad etica) , perché il Pd non possa allearsi con Di Pietro.  Non sarà che, in base al predetto mio ragionamento,  il Pd teme che la pedina Di Pietro potrebbe chiudere le porte ad altri soggetti politici, come ad esempio l’ UDC di Casini, forse portatori oggi di maggiori numeri elettorali rispetto a Di Pietro, soggetto politico quest’ultimo che entrambi non  vogliono o fingono di non volere proprio per i suddetti motivi, eludendo i sani principi che egli sempre e continuamente  enuncia e che dovrebbero costituire un denominatore comune per tutto l’arco costituzionale ?

ARNALDO DE PORTI 

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