Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 17.47

Il punto di Rosario Amico Roxas. Da Valerio Zanone a Cesare Previti

«La scomparsa di Valerio Zanone ci riporta alla mente fatti trascorsi e dimenticati, ma meritevoli di memoria e di appartenenza alla Storia di questo Paese»

| Scritto da Redazione
Il punto di Rosario Amico Roxas. Da Valerio Zanone a Cesare Previti

La scomparsa di Valerio Zanone ci riporta alla mente fatti trascorsi e dimenticati, ma meritevoli di memoria e di appartenenza alla Storia di questo Paese.

Una lettera, inviata da Zanone alla contessa Beatrice Rangoni Machiavelli, e messa a mia disposizione dall’interessata, perché ne dessi una doverosa divulgazione, certifica la dirittura morale dell’on. Zanone, che sosteneva una ideologia liberale con annessi valori social-democratici. Ma ciò che emerge nel ricordo è la coerenza morale posa al servizio dell’Italia.

Ritengo tale lettera, pur nella sua stringatezza, meritevole di appartenere alla storia dell’Italia, a certificare come “anche” in Italia ci siano stati uomini politici onesti e qualcuno c’è ancora, anche se la propaganda dei media ne cela l’identità a vantaggio di una casta in grande minoranza, sempre più dedita agli interessi privati contro le legittime attese della stragrande maggioranza del Paese.

Vale la pena leggere ciò che Valerio Zanone scriveva alla contessa Beatrice, per ringraziarla di quanto ella aveva scritto a proposito della indiscutibile onestà dell’on. Zanone.

Di seguito il testo della lettera:

Cara Beatrice, grazie.

Il tuo carteggio mi induce a cronache di fatti remoti.

La Difesa è il ministero che spende di più per l’acquisto di beni e servizi, quando me ne occupavo c’era chi lamentava che nemmeno un soldo ne venisse al partito. Lasciai dopo due anni per un ragionevole criterio di turnazione negli incarichi di governo; dopo i soldi arrivarono ma il partito ne fu travolto. 

Poi sono tornato a Torino come sindaco, si progettavano le opere che hanno cambiato la faccia della città. Non mancavano cricche interpartitiche che io tenevo ruvidamente alla larga e si riproponevano di farmela pagare (è scritto nei giornali del 1991) dopo le elezioni politiche. Non ho aspettato che ci provassero, mi sono dimesso e ripresentato a mani nude ai torinesi che mi hanno rieletto. Tornando in parlamento per il partito di cui ero presidente mi illudevo di sottrarlo all’abbraccio mortale del CAF (accordo Craxi-Andreotti-Forlani).

Non ci sono riuscito, la mia colpa è quella e ne ho pagato il prezzo. 

Dal lavoro in quattro governi non ho ricavato un soldo salve le indennità stabilite per legge. Dal partito mi è rimasta una fidejussione prestata da segretario vent’anni prima, che i miei successori non hanno riscattato come dovevano.

Tutto questo accadeva nel millennio scorso, adesso mi arrabatto per riuscire a vendere la casa di Roma e sistemare alla meno peggio gli affari di famiglia:

Poi Maria Pia ed io torneremo dove stavamo a vent’anni, tre stanze in un condominio di periferia.

Ci tenevo che Tu e i tuoi amici conosceste queste umili verità. 

Spero che Tu sia tornata in buona salute, con affetto

Valerio Zanone

Nell’inviarmi la lettera, che mi onoro leggere e divulgare, la sig.ra Beatrice aggiunge una sua breve nota, che si chiude con una constatazione che lascio ai lettori interpretare adeguatamente:

Sono talmente convinta della incorruttibilità di Valerio Zanone, che non ho pensato di doverlo sottolineare nella mia mail precedente.

Da Manlio Brosio in poi, il Ministero della Difesa è stato quasi sempre assegnato ai Liberali, proprio per la loro onestà e correttezza.

Quando Berlusconi diventò premier, la difesa fu tolta a Biondi (Pli) per metterla nella mani di Previti.

Capisco che oggi i miei convincimenti sembrano provenire da un mondo passato.

Ma in Italia far politica con queste idee, significa pagare un caro prezzo: nessuno lo ha saputo più e meglio di Valerio Zanone.

Beatrice Rangoni Machiavelli

Trovandomi a scrivere di persone al di sopra di ogni ipotesi dei dubbio circa la loro onestà, non me la sento, moralmente, di sottolineare l’amarezza con la quale la sig.ra Beatrice ci ricorda il transito all’avv. Cesare Previti delle responsabilità di governo, quale ministro della Difesa, che furono di Zanone e di altri parlamentari del PLI.

Affido alle cronache di allora un approfondimento sulla persona che Berlusconi volle elevare al rango di Ministro; basta leggere: https://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Previti alla voce “procedimenti giudiziari, per ricordare tutto ciò che il potere vuole farci dimenticare.

Rosario Amico Roxas

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