Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 20.44

IMPIANTI BIOGAS E BIOMETANO, DEGLI ANGELI SCRIVE AI SINDACI DEL CREMASCO

IMPIANTI BIOGAS E BIOMETANO, DEGLI ANGELI SCRIVE AI SINDACI DEL CREMASCO: “NECESSARIA PROGRAMMAZIONE SU BASE TERRITORIALE. TRASPARENZA E CONDIVISIONE CON CITTADINANZA E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI CUMULATIVI SULLE NUOVE AUTORIZZAZIONI”

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IMPIANTI BIOGAS E BIOMETANO, DEGLI ANGELI SCRIVE AI SINDACI DEL CREMASCO

IMPIANTI BIOGAS E BIOMETANO, DEGLI ANGELI SCRIVE AI SINDACI DEL

CREMASCO: “NECESSARIA PROGRAMMAZIONE SU BASE TERRITORIALE. TRASPARENZA

E CONDIVISIONE CON CITTADINANZA E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI CUMULATIVI

SULLE NUOVE AUTORIZZAZIONI”



Obiettivo PROMUOVERE DELLE CAMPAGNE DI INFORMAZIONE, TRASPARENZA e

SENSIBILIZZAZIONE sugli IMPIANTI DI BIOGAS E DI BIOMETANO, nonché

PROMUOVERE la creazione di una RETE TERRITORIALE utile ad un’attenta

PROGRAMMAZIONE ISPIRATA AI VERI PRINCIPI DELL'ECONOMIA CIRCOLARE e

della

tutela dell'ambiente e della salute.



È quanto ha predisposto MARCO DEGLI ANGELI, consigliere pentastellato

di Regione Lombardia, mediante una LETTERA INDIRIZZATA A TUTTI I

SINDACI

DELL’AREA OMOGENEA CRESCA e al presidente della Provincia di Cremona.

Spiega Degli Angeli: “Mentre lo STATO DI SALUTE dell’INTERA

PROVINCIA DI CREMONA è già FORTEMENTE COMPROMESSO, la notizia emersa

per mezzo stampa, inerente alla POSSIBILITÀ CHE NEL CREMASCO ARRIVINO

ALTRI IMPIANTI A BIOMETANO, mi ha dato modo di pensare che la questione

andrebbe attenzionata con la MASSIMA URGENZA e sensibilità, anche

perché è prevedibile che aumentearanno le richieste nei prossimi

mesi”.



Il consigliere spiega quindi come la sua non sia una posizione

pregiudiziale nei confronti di questi impianti, “che al contrario

ritengo utili quando soddisfano i principi di economia circolare di una

comunità e di un’azienda agricola appartenente al comune ospitante,

ma è un invito ad attenzionare, informare e coinvolgere cittadini e

sindaci dei comuni circostanti in un DIBATTITO E CONFRONTO ALLARGATO,

nel principio di TUTELA ed EQUILIBRIO del nostro AMBIENTE E DI

VIVIBILITÀ DEI TERRITORI”.



Tutto sta nel fatto che - sottolinea il consigliere pentastellato, “la

PRESENZA DI BIOGAS, BIOMASSE E BIOMETANO, oltre ad INCIDERE

SULL'IMPATTO

CUMULATIVO della pressione ambientale, quando questi non rispondono ad

esigenze di vera economia circolare, possono sOTTRARRE ETTARI DESTINATI

ALLA PRODUZIONE DI CIBO (per le vecchie autorizzazioni) ,

destabilizzare

la viabilità ordinaria con aumento del traffico, creare disequilibrio

idrico e sovraccaricare di potenziali rischi l'area che li ospita, come

abbiamo potuto vedere con il GRAVE INCIDENTE DI POCHI GIORNI FA A

CASTELLEONE”.



Dati alla mano, il cremasco, così come tutta la provincia di Cremona,

risulta fortemente compromessa sotto un profilo di salute sanitario e

ambientale: “La posizione geografica, le caratteristiche del bacino

Padano, le attività produttive, il traffico veicolare, la zootecnia, il

riscaldamento domestico - spiega Degli Angeli - sono tutti elementi che

creano un mix decisamente impattante per il territorio”.



LA CITTÀ DI CREMA (Dati forniti dall’Ats Valpadana con tasso

standardizzato per 1.000 abitanti), tra il 2015 e il 2019 HA REGISTRATO

2.313 OSPEDALIZZAZIONI A CAUSA DI MALATTIE ALL’APPARATO RESPIRATORIO.

Il numero cresce in modo esponenziale, facendo riferimento all’intero

distretto cremasco: i ricoveri salgono a 9.882. Discorso analogo va

fatto per la mortalità dovuta a malattie respiratorie. CREMA registra

141 DECESSI, mentre il DISTRETTO CREMASCO ne registra 534. I TUMORI AI

POLMONI sono 570 per il comune di CREMA, mentre sono 2.576 per tutto il

DISTRETTO.



La provincia di Cremona detiene il RECORD DI PRESENZA DI NUOVI IMPIANTI

SUL TERRITORIO. “Ecco perché servirebbe - asserisce Degli Angeli -

una vera PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE orientata

all'ECONOMIA CIRCOLARE funzionale alle ATTIVITÀ AGRICOLE e

all’AUTOCONSUMO e non mirata al solo scopo di investimento finanziario

per vendita del surplus energetico generato e fondato su conferimenti

non autoctoni. “Per questo motivo - conclude - ho voluto scrivere ai

sindaci del territorio: prima di tutto perché RITENGO SIA NECESSARIO

LAVORARE SU AUTORIZZAZIONI SEVERE nei VINCOLI AMBIENTALI E SANITARI,

nonché sull’INTENSIFICAZIONE DEI CONTROLLI. In secondo luogo perché

ritengo che solo attraverso la COSTITUZIONE DI UNA RETE INTERCOMUNALE

sarà possibile valutare le numerose RICHIESTE DI NUOVI IMPIANTI,

comprendere gli IMPATTI CUMULATIVI a livello di tutto l’areale

cremasco e PORRE quindi LA SALUTE UMANA E “AMBIENTALE” AL PRIMO

POSTO”.

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