Venerdì, 10 maggio 2024 - ore 15.32

In Gran Bretagna sperimentano un farmaco anti-focolai

Nel Regno Unito è partita la sperimentazione di un farmaco che garantirebbe un’immunità per 6-12 mesi dal Covid. Ecco come funzionerà.

| Scritto da Redazione
In Gran Bretagna sperimentano un farmaco anti-focolai

Non solo vaccini, ma anche farmaci per l’immunità al coronavirus. Ne stanno sperimentando uno in Gran Bretagna da usare in situazioni di emergenza su persone che sono state a contatto con positivi per evitare che si creino focolai.

Secondo quanto riportato da The Guardian, infatti, il nuovo farmaco sarebbe una terapia con anticorpi in grado di garantire l’immunità dal Covid-19 per 6-12 mesi e potrebbe essere somministrato come trattamento di emergenza a pazienti ricoverati in ospedale e a ospiti delle RSA, ma anche a soggetti che vivono in famiglie in cui qualche componente ha contratto il virus.

Catherine Houlihan, la virologa dell’University College London Hospitals NHS Trust (UCLH) guida il team che si occupa di questo studio che è conosciuto come “Storm Chaser”, “Cacciatore di tempeste”, proprio perché serve per evitare la creazione di focolai.

Houlihan sostiene che se si riuscirà a dimostrare che questo trattamento permette di evitare che le persone che sono state esposte al contagio sviluppino la Covid-19, ossia la malattia provocata dal Sars-Cov-2, si avrebbe un’altra potente arma contro questo terribile virus che ha sconvolto la vita di tutto il mondo in questo 2020.

The Guardian spiega anche che il farmaco è stato sviluppato dall’UCLH con AstraZeneca, ossia la casa farmaceutica che sta lavorando al vaccino con l’Università di Oxoford. Lo studio Storm Chaser vuole dimostrare che un cocktail di anticorpi può proteggere dalla Covid-19 per un periodo di 6-12 mesi. Anche in questo caso, come per i vaccini, le dosi da somministrare sono due, da fare una dopo l’altra a chi negli otto giorni precedenti è stato esposto al virus.

Per quanto riguarda i tempi, questo farmaco potrebbe essere pronto tra marzo e aprile 2021 se arriverà l’ok dell’ente regolatore nazionale che, come abbiamo visto per i vaccini, nel caso della Gran Bretagna è un po’ più rapido dell’americana FDA e dell’europea EMA.

 

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