Mercoledì, 01 maggio 2024 - ore 10.53

Nucleare,appello di Crea Futuro

| Scritto da Redazione
Nucleare,appello di Crea Futuro

Referendum 12 e 13 giugno: l’appello al voto di CreaFuturo
Liberare l’Italia dall’ipoteca nucleare !
Il nucleare è una pesante ipoteca sul futuro dell’Italia.
Le prime nuove centrali nucleari entrerebbero in funzione in Italia 3 anni dopo che la  Germania ha chiuso le sue.
Cancellare la scelta nucleare favorirebbe il decollo della green economy: perché
efficienza ed energie rinnovabili sono già oggi un’alternativa sicura, pulita, valida e conveniente.
Se non decidiamo adesso di fermare il nucleare con il referendum, l’Italia resterà paralizzata per anni nello scontro tra favorevoli e contrari.
Il nucleare porta con sé lacerazioni sociali, opposizione dei territori e fondate preoccupazioni per la salute che le compensazioni monetarie e i “Piani di emergenza e di evacuazione” organizzati attorno alle centrali nucleari non riescono a eliminare.
Anche sul terreno energetico le scelte migliori sono quelle condivise dai cittadini, non quelle che dividono.
Il permanere del braccio di ferro sul nucleare impedirebbe  al nostro Paese di accordarsi e unirsi sulle strategie più efficaci e lungimiranti per uscire dalla crisi  economica attuale.
Invece, proprio la gravità della crisi dovrebbe consigliarci di abbandonare il “binario morto” del nucleare, che spacca il Paese, per puntare risolutamente sulle energie alternative che producono molti più posti di lavoro.
Che senso ha inventarsi per l’Italia una moratoria di un anno, una pausa di riflessione sul nucleare, quando il principale locomotore dell’economia europea, 
la Germania, ha deciso di chiudere entro il 2022 tutte le centrali nucleari  ancora in funzione?
E lo stesso ha deciso la Svizzera !
Mentre la Francia, che consuma e importa più petrolio dell’Italia malgrado le 59  centrali nucleari che possiede, ha deciso con una Legge voluta dal Governo di trasferire  sulla bolletta dei cittadini i costi dell’energia elettronucleare finora coperti dal Bilancio dello Stato. La conseguenza sarà un raddoppio della tariffa elettrica a carico degli utenti francesi entro il 2020.  
Come fa allora l’amministratore delegato dell’ENEL Fulvio Conti a promettere con il nucleare bollette meno care, almeno dopo il 2025 ? Sapendo degli aumenti in Francia; sapendo che negli Stati Uniti né i privati né le banche hanno più la convenienza a costruire nuove centrali nucleari perché le ritengono ormai fuori mercato; sapendo del continuo aumento del costo dell’uranio nel mercato mondiale ? Sapendo soprattutto che le 4 centrali nucleari modello EPR che si è impegnato ad acquistare dalla Francia contribuirebbero del solo 15% al fabbisogno elettrico italiano ?! E del 4% al fabbisogno energetico complessivo .
Il fatto è che per l’ENEL e l’EDF francese quello che conta è combinare un grande affare, finanziato dalle Banche e garantito dallo Stato. Per le 4 centrali EPR occorre un investimento di 30 miliardi di euro, 60.000 miliardi delle vecchie lire. Una singola nuova centrale nucleare costa una volta e mezzo il Ponte sullo stretto di Messina.
Ecco perché non è vero che la moratoria di 12 mesi sul nucleare servirebbe solo per una riflessione più serena dopo la tragedia di Fukushima.
No, servirebbe soprattutto a salvare gli accordi già sottoscritti con il Governo francese e con l’ EDF francese per l’acquisto dei 4 reattori nucleari modello EPR !!!
Solo votando Sì al referendum questi accordi verranno cancellati !
Solo votando Sì al referendum si pone fine a un braccio di ferro estenuante!
Solo votando Sì  al referendum si apre la strada all’ innovazione tecnologica diffusa, ad un Piano energetico nazionale responsabile e condiviso, all’economia del futuro !

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