Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 12.27

Italiani voltagabbana RAR

Cos’altro vorrebbe Bruno Vespa?

| Scritto da Redazione
Italiani voltagabbana   RAR

Emerge una riserva mentale nell’ultimo libro/panettone  di Bruno Vespa, come di consueto pubblicato da Mondadori. Una riserva mentale che si legge tra le righe di un excursus pseudo-storico, dove si analizza la tendenza tutta italiana di saltare sul carro del vincitore, di soccorrere il più forte, di esaltare il vincitore, chiarisce le motivazioni recondite di un tale (eccessivo) sforzo pseudo-storico-letterario.

C’è qualcosa che a Bruno Vespa è andato di traverso e che rappresenta la negazione del tema generale che lo ha ispirato.  Certamente non piace al maggiordomo di Porta a Porta che il suo editore Berlusconi, osannato da vincitore, sia ridotto a contare la percentuale dei consensi al suo partito sulle dita di due mani, come accaduto a Reggio Calabria con un punitivo 8,4%, scendendo sotto la soglia psicologica del 10%-, malgrado l’impegno delle varie cosche della ndrangheta.

Allora, per un ultimo atto di ossequio al suo mentore-editore, eccolo trasformarsi in storico del tradimento, ripescando tra le pagine di una storia che nessuno ha voluto mai  scrivere, la tendenza italica a rinnegare se stessi e contraddire il proprio passato per garantirsi un  futuro migliore accanto al nuovo, o ai nuovi, esponenti dell’establishment giunti all’esercizio del potere.

Combattuto tra Berlusconi, ex vincitore, oggi in disgrazia elettorale, e Renzi, oggi vincitore, segretario del PD e Presidente del Consiglio, con un esercizio di potere che non ebbe nemmeno De Gasperi, tenta una via d’uscita che possa conciliare la realtà che tutto travolge, per restituire una ipotesi di complementarietà in grado di unire, definitivamente, i due.

Gli italiani sono voltagabbana, avverte il neo-storico, presumibilmente rivolto a Renzi, invitandolo a riflettere sul futuro e non contare troppo sulla fedeltà italica. L’esempio di Berlusconi brucia a Vespa, perché lo mette nella condizione di collocarsi proprio nella medesima categoria di voltagabbana, che critica aspramente.  Ma la fantasia non manca al Bruno nazionale, perché, sempre tra le righe del suo non-dire, fa emergere una soluzione che salverebbe la capra di Berlusconi e i cavoli di Renzi, mentre lui si riserva di fare il barcaiolo che trasporta prima l’uno e poi l’altro, evitando che la capra mangi i cavoli, una volta che dovesse ritrovarsi ad avere i cavoli a portata di bocca.  Porge, così, i suoi buoni uffici, tutti racchiusi in quest’ultimo libro/panettone, nel quale mantiene la sue riverenza per Berlusconi, mentre mostra una eccessiva simpatia per Renzi, tanto per non smentire la sua vocazione al servizio del potere.

L’invito non scritto, ma facilmente leggibile, è quello di proporre un prosieguo “sine die” dell’attuale anomala alleanza tra uno sconfitto e un vincitore, dove è lo sconfitto, che dovrebbe ringraziare umilmente di essere ricevuto a Palazo Chigi, pur con il cappello in mano,  finge di entrare con umiltà “per il bene della nazione” e non appena seduto al tavolo delle trattative, impone le sue scelte, le sue decisioni e i suoi interessi, utilizzando il ricatto come metodo di dialogo.

Renzi, da giovane inesperiente è caduto nella trappola e si è lasciato bloccare nell’attuazione dei suoi programmi e delle riforme necessarie, non comprendendo che Berlusconi ha un solo interesse, quello di bloccare ogni attività, per avere il tempo di risolvere i suoi più urgenti problemi che agitano il suo partito, per dedicarsi alla tutela degli interessi delle sue aziende e alla  tutela personale nei suoi tanti procedimenti penali ancora pendenti in molte procure.

In questo feuilleton Vespa trascura che solo i cretini non cambiano idea, e gli italiani cretini non sono, ed hanno cambiato idea nei confronti di Berlusconi, dopo avere subito 20 anni  di un malgoverno che ha favorito le classi opulente in danno della stragrande maggioranza della nazione.

Una modificazione così penalizzante, come si sta dimostrando, non permette di sperare in un estemporaneo ripensamento, per questo Vespa chiama “voltagabbana” quanti hanno riveduto la loro scelta di dare fiducia  a Berlusconi, colpevoli di averci visto, finalmente, chiaro.

La storia politica e imprenditoriale di Berlusconi è finita, e anche malamente, con tendenza al peggioramento; questo  Vespa lo ha capito perfettamente, per questo lascia aperta uno spiraglio auspicando l’anomala alleanza attuale; se non dovesse verificarsi, non gli rimarrebbe altro che trasferire a Renzi tutti i sensi di riverenza riservati, fin ora, a Berlusconi, affermando di “averci provato”.

Rosario Amico Roxas

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