Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 06.40

L’Europa e le conseguenze dell’invecchiamento demografico

| Scritto da Redazione
L’Europa e le conseguenze dell’invecchiamento demografico

La popolazione di anziani nell’Unione europea aumenterà nei prossimi decenni: già oggi gli ultrasessantacinquenni sono il 20% degli europei e si prevede che salgano al 30% entro il 2070; gli ultraottantenni dovrebbero più che raddoppiare nello stesso lasso di tempo, raggiungendo il 13 % della popolazione Ue entro il 2070. Inoltre, le previsioni indicano un aumento del numero di persone potenzialmente bisognose di assistenza a lungo termine che, nell’Ue a 27, passerà dai 19,5 milioni del 2016 a 23,6 milioni nel 2030, per toccare 30,5 milioni nel 2050. Come faceva notare su greenreport.it Giovanni Marin, l’invecchiamento della popolazione europea avrà conseguenze anche sull’economia, l’innovazione e l’European Green Deal.

Ieri la Commissione europea ha presentato il Libro verde “Fostering solidarity and responsibility between generations” con il quale avvia un dibattito politico generale sulle sfide e le opportunità insite in una società europea che invecchia e nel quale descrive gli effetti che questa marcata tendenza demografica produrrà sull’economia e sulla società europee. Per l’attuale Commissione europea la demografia è una priorità nell’agenda politica dell’Ue. Nella relazione sull’impatto dei cambiamenti demografici del giugno 2020 la Commissione Ue rilevava che «Negli ultimi cinque decenni l’aspettativa di vita alla nascita è aumentata di circa 10 anni tanto per gli uomini quanto per le donne. Il Libro verde sull’invecchiamento demografico è la rima conseguenza concreta di quella relazione. La prossima prospettiva a lungo termine per le zone rurali analizzerà fra l’altro la questione dello spopolamento.

Con il Libro verde la Commissione invita gli europei a esprimersi sulle opportune risposte a questa tendenza partecipando a una consultazione pubblica che resterà aperta 12 settimane ai cittadini e alle organizzazioni interessati di tutti gli Stati membri, compreso a livello regionale e locale. Le risposte alla consultazione concorreranno a stabilire di quale sostegno necessitino le persone e le regioni e comunità in cui vivono. Aiuteranno la Commissione Ue a vagliare le possibili risposte politiche con cui appoggiare gli Stati membri e le regioni nelle iniziative intraprese in risposta all’invecchiamento demografico.

La Commissione Ue spiega che «Il Libro verde inquadra il dibattito sull’invecchiamento della popolazione indicando velocità e portata dell’evoluzione demografica nella società europea, di cui rileva gli effetti sulle diverse politiche evidenziando nel contempo le domande che dobbiamo necessariamente porci al riguardo. Sono contemplati tutti gli aspetti, dalla promozione di stili di vita sani e dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita al rafforzamento dei sistemi sanitari e assistenziali per rispondere ai bisogni di una popolazione più anziana».

Il Libro verde evidenzia  la necessità di convogliare più persone nella forza lavoro e le possibilità di creare occupazione e vaglia gli effetti dell’invecchiamento demografico in termini di carriera, benessere, pensioni, protezione sociale e produttività degli europei. E per farlo considera l’intero arco della vita, «poiché l’invecchiamento demografico produce un impatto universale su tutte le generazioni e in tutte le fasi della vita».  E’ quindi molto importante «trovare il giusto equilibrio tra soluzioni sostenibili per i regimi di protezione sociale e rafforzamento della solidarietà intergenerazionale».

La vicepresidente della Commissione Ue per la Democrazia e la demografia, Dubravka Šuica, ha commentato: «Viviamo più a lungo delle generazioni che ci hanno preceduto, e in migliore salute: è uno dei successi e dei punti di forza della nostra economia sociale di mercato, ma anche l’origine di nuove sfide e nuove opportunità che non possiamo trascurare. Il Libro verde dà avvio a un dibattito sul modo in cui sfruttare al meglio le potenzialità di una popolazione che invecchia, coi propulsori d’innovazione che comporta e con le risposte che esige dalla politica».

(Fonte Greenreport.it)

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