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L’indagine della DDA verso Malvezzi e Cerano ha allarmato tutti | Libera Cremona

La notizia dell'indagine della DDA di Brescia nei confronti di Carlo Malvezzi e Maria Vittoria Ceraso per scambio elettorale politico mafioso con la locale di ‘ndrangheta ha allarmato e raccolto l'attenzione di tutti.

| Scritto da Redazione
L’indagine della DDA verso Malvezzi e Cerano ha allarmato tutti | Libera Cremona

L’indagine della DDA verso Malvezzi e Cerano ha allarmato tutti | Libera Cremona

La notizia dell'indagine della DDA di Brescia nei confronti di Carlo Malvezzi e Maria Vittoria Ceraso per scambio elettorale politico mafioso con la locale di ‘ndrangheta ha allarmato e raccolto l'attenzione di tutti.

Le accuse del pentito Salvatore Muto risalgono ad un’udienza del processo Aemilia del novembre 2017 e le stesse vicende sono state più volte citate nel corso del processo Pesci alla Corte d’Appello di Brescia. Purtroppo numerose indagini e processi (l’operazione “Cane Rosso”, i processi “Aemilia”, “Aemilia 92”, “Pesci” e “Grimilde”) hanno provato che la ‘ndrangheta ha trovato salde radici nell’Italia del Nord già a partire dagli anni ’80; tali riscontri mostrano chiaramente una presenza della ‘ndrangheta insidiosa e apparentemente invisibile anche nel territorio cremonese. In questo scenario deve essere collocata la strage avvenuta nei pressi delle Colonie Padane nell’estate del 1992, episodio di una faida tra gruppi di ‘ndrangheta che già aveva mostrato tutta la brutalità e la pericolosità del gruppo di Grande Aracri.

Secondo le affermazioni di Salvatore Muto, collaboratore di giustizia nel processo Aemilia, le feste “Calabria a Cremona” furono organizzate come copertura per gli scopi sociali e politici di cosche mafiose. Le indagini e i processi hanno già coinvolto alcuni degli sponsor di queste manifestazioni. In particolar modo è significativo segnalare: il Ristorante Pizzeria Antichi Sapori s.r.l., confiscato; la Società Magisa s.r.l, riconducibile a Salvatore Muto.

Degli eventi riportati dalla stampa locale in questi giorni si sta occupando la magistratura. E noi attendiamo, nel rispetto di ciascun ruolo e fedeli ai valori della Costituzione, l’esito di questo lavoro. La nostra attenzione e le nostre preoccupazioni su questi fenomeni è sempre stata elevata: già dal 2018, sia sulla stampa che con una lettera all’attenzione del Consiglio Comunale e della Giunta, abbiamo sollecitato l’attenzione su questi preoccupanti avvenimenti, li abbiamo studiati e ne abbiamo parlato in occasione delle nostre iniziative pubbliche. Quello che vogliamo dire in questa vicenda, che mette tutti in allarme, è che ciascuno può avere un ruolo importante nel contrasto alle mafie.

Come “Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie” il nostro impegno sarà quello di continuare il lavoro sul territorio cremonese: con le scuole, sui temi della educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva e responsabile; con lo studio ed il monitoraggio della presenza e del radicamento delle mafie sul nostro territorio; con l’informazione attenta e precisa. Vogliamo contribuire alla costruzione di una necessaria consapevolezza del fenomeno e della sua gravità, mettendo a disposizione le nostre energie e le nostre competenze per questo importante compito, che richiede la collaborazione di tutta la società.

Saremo, infine, attenti agli sviluppi di questa inchiesta, e informeremo la comunità cremonese degli esiti e delle risultanze di questi procedimenti.

LIBERA - associazioni, nomi e numeri contro le mafie” - Coordinamento provinciale

Cremona 02/08/2020

 

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