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LA MARCIA DEI MILIONI IN UCRAINA CHIEDE EUROPA ED ELEZIONI ANTICIPATE

| Scritto da Redazione
LA MARCIA DEI MILIONI IN UCRAINA CHIEDE EUROPA ED ELEZIONI  ANTICIPATE

LA MARCIA DEI MILIONI IN UCRAINA CHIEDE EUROPA ED ELEZIONI  ANTICIPATE
Un milione i manifestanti in piazza a Kyiv per richiedere la firma dell'Accordo di Associazione con l'UE e le dimissioni di Governo e Presidente. Presidiate le sedi dell'Amministrazione Presidenziale, Parlamentare e Locale, abbattuto il monumento a Lenin

300 Mila secondo le Autorità, un milione, e c'è da crederci, secondo gli organizzatori. Questi i numeri della Marcia dei Milioni: dimostrazione avvenuta Domenica, 8 Dicembre, a Kyiv, nell'ambito della manifestazione in sostegno dell'integrazione dell'Ucraina nell'Unione Europea.

I manifestanti hanno presidiato non solo la piazza principale della capitale, il Maydan Nezalezhnosti e la via Khreshchatyk, ma anche le sedi dell'Amministrazione Presidenziale, Parlamentare e Locale, con lo scopo di paralizzare l'attività politica a partire dal giorno successivo.

Oltre al blocco dell'attività politica, i manifestanti hanno richiesto la liberazione immediata dei 16 arrestati in seguito alle repressioni sui dimostranti attuate dalle forze speciali di polizia Berkut, alle dirette dipendenze del Presidente ucraino, Viktor Yanukovych.

Rivendicazioni dei manifestanti sono anche di carattere politico. I Leader dell'Opposizione, Arseniy Yatsenyuk e Vitaly Klichko, hanno richiesto la formazione di un Governo Tecnico che, dopo avere firmato l'Accordo di Associazione con l'UE -documento che permette l'integrazione di Kyv nel mercato unico europeo che il Presidente Yanukovych non ha voluto firmare- e un accordo con il Fondo Monetario Internazionale, porti ad Elezioni Parlamentari Anticipate. Come primo atto, il nuovo Parlamento deve poi indire Elezioni Presidenziali Anticipate.

Simbolo della rabbia dei manifestanti contro le repressioni delle Autorità e la scelta del Presidente Yanukovych di non firmare l'Accordo di Associazione con l'UE, è stato l'abbattimento della statua di Lenin: un monumento, finora presidiato da attivisti del Partito Comunista, che mai dalla caduta dell'Unione Sovietica è stato nemmeno danneggiato.

Il monumento a Lenin è stato considerato dai manifestanti l'emblema dell'oppressione russa, che si è fatta notevolmente presente dopo una visita urgente, sabato, 7 Dicembre, tra Yanukovych e il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.

Secondo indiscrezioni, i due avrebbero concordato, in cambio di uno sconto sul prezzo del gas per Kyiv, l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Doganale Eurasiatica: progetto di integrazione sovranazionale concepito da Putin per estendere l'egemonia di Mosca nello spazio ex-URSS e cancellare l'UE dalla competizione mondiale.

Schulz invita Yanukovych a considerare i manifestanti

Sostegno alla manifestazione per l'ingresso dell'Ucraina in Europa è pervenuto dal Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, che ha invitato Yanukovych ad ascoltare la volontà del suo popolo.

In azione anche la Commissione Europea, che ha pianificato una missione dell'Alto Rappresentante per la Politica Estera UE, Catrine Ashton, finalizzata alla risoluzione pacifica della crisi politica.

Importante è stato anche il commento del Ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, che ha sottolineato come l'Ucraina di oggi sia un Paese molto simile alla Polonia del 1989: un Paese che ha voglia d'Europa per superare una profonda crisi economica.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

2013-12-11

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