Fatta questa doverosa premessa passo ad analizzare il discorso che Sua Maestà Mohammed VI ha fatto in occasione del 45° anniversario della “Marci Verde” , un anniversario contratti dalla crisi pandemica del Covdi 19 ma , allo stesso tempo da alcune importanti conquiste per il Marocco.
Come sempre Sua Maestà ha dimostrato di essere profondamente legato al suo popolo e da statista quale è , comprende appieno il sentimento del popolo. La “Marcia Verde” fu atto di patriottismo, di attaccamento alla Nazione, ai suoi valori più profondi e reali. Ma fu un atto anche spontaneo nel quale nel solco della tradizione marocchina che vede il popolo legato alla Monarchia e quest’ultima interprete dei valori del popolo .
La “Marcia Verde” fu un atto di generosità , di un Sovrano che, al pari dei suoi predecessori si sentì unito ai valori fondati del Regno: La Monarchia, la Fede, la Patria. Una patria che finalmente poteva porre termine al processo di colonizzazione iniziato ai primi del ‘900 . Un gesto patriottico di profonda fede ma allo stesso tempo con una visione più ampia.
Come sottolineato da Sua Maestà Mohammed VI , le provincie meridionali sono parte integrante della storia , della cultura del Marocco e oggi, grazie all’autonomia avanzata di cui godono rappresentano un ponte verso l’Africa interna. Il progetto di una unione africana , è strettamente correlato con l’unità e indivisibilità del Regno. Le provincie meridionali del Marocco , anche dopo l’apertura di diversi consolati nelle città di Dakhla e Laayoune sono il motore di un rilancio del disegno di fare del continente africano lo spazio economico e politico del futuro.
Già nel secolo scorso il missionario Daniele Comboni, sosteneva che bisognava salvare l’Africa attraverso l’Africa , ponendosi il contrasto con l’epopea dei colonialismi occidentali. Questo progetto che passa necessariamente attraverso un rilancio dell’Unione Africana è ben chiaro nella politica marocchina .
Sua Maestà Mohammed VI sa bene che la “Marcia Verde ” fu un atto patriottico ma non nazionalista, non oppressivo di altri popoli ma il giusto ritorno alla Patria delle provincie marocchine, che come recentemente stabilito in una senteza della massima corte spagnola, non erano parte del territorio della Spagna come stabilito da una sentenza del 4 giugno scorso dove le autorità spagnole hanno stabilito che “Il Sahara non può essere considerato la Spagna ai fini della nazionalità di origine prevista dal codice civile. In altre parole, quelli nati in un territorio durante il periodo in cui era una colonia spagnola non sono nati in Spagna.” in altre parole non si può considerare territorio spagnolo i territori delle provincie meridionali marocchine ma territorio occupato”
La “Marcia Vede” è stato un gesto di ritorno di provincie storiche del Marocco alla Madre Patria, ma allo stesso già aveva in se le basi del futuro. Da un lato la costruzione dell’unione del magreb arabo e dall’altro una unità degli stati africani in grado autonomamente e senza interferenze esterne di costruire il proprio futuro.
La mia personale riflessione di tutto questo è che se vogliamo veramente che l’Africa sia un grande attore del futuro non possiamo che schieraci con Sua Maestà Mohammed VI , con il popolo marocchino in una “marcia verde” che veda riuniti tutti coloro che amano questa Nazione e il bene dell’unità araba ed africana
Marco Baratto
Forum Lombardia Marocco