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La sfida del PD : 2014 rilanciare Cremona

| Scritto da Redazione
La sfida del PD : 2014 rilanciare Cremona

Cremona 2014. Le idee del PD per rilanciare città.
La scadenza del 2014 si avvicina. Il PD è impegnato a ridefinire l’offerta politica che consenta al centro-sinistra di vincere le elezione e di dare alla città un Sindaco di verso da Perri.
Nei prossimi giorni si riunisce la direzione cittadina. In tale prospettiva circola un documento della segreteria cittadina del Pd che pubblichiamo.
Due sono i capisaldi del lavoro:
Il primo :la discontinuità con le amministrazioni di centro sinistra si esprime, in taluni casi, in uno smantellamento di opere o di servizi delle amministrazioni  precedenti, in altri casi in una riduzione o in una revisione, ma la Giunta Perri risulta  incapace di esprimere una reale alternativa in tutti gli ambiti: da quello dell'ambiente e della mobilità, a quello  sociale, educativo, dalle politiche culturali, alla gestione delle società partecipate.

Il secondo: una nuova offerta politica per il governo della città muove dalla necessità di far uscire Cremona dalla  situazione di difficoltà in cui attualmente si trova, provocata  dalle conseguenze di una crisi che non ha certo risparmiato il tessuto economico sociale cremonese e dalla sostanziale incapacità dell'amministrazione di centro destra uscente  di costruire una prospettiva valida per il futuro della città.

Tocca al centro sinistra dimostrare di essere capace di mobilitare le energie e potenzialità di cui la città dispone per fermare il declino e rilanciare uno sviluppo sostenibile che abbia la costruzione di Cremona città smart come orizzonte strategico, con l'obiettivo fondamentale di concorrere a creare nuove opportunità di lavoro e prospettive, in particolare, per i giovani.

Il nostro compito è quello di indicare un nuovo progetto per il futuro della città  e su questo verificare le possibili convergenze con le altre forze politiche e civiche disponibili a condividerlo  ed a costruire una  efficace alternativa al governo di centro destra.

Red/welcr

14 ottobre 2013

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Ecco la bozza del testa che sarà discusso nella prossima Direzione Cittadina del PD del prossimo 15 ottobre.
Sintesi del confronto tenuto in segreteria cittadina e gruppi di lavoro a partire dal giugno 2013

A partire da giugno 2013 la segreteria cittadina ha avviato un lavoro di confronto e di elaborazione attraverso gruppi di lavoro, audizioni di persone competenti in ambiti specifici ed iniziative varie, con l'obiettivo di definire alcune traiettorie progettuali per le amministrative 2014, che ha visto le seguenti tappe:

Giugno: due direzioni cittadine allargate ai coordinamenti dei Circoli; una sulla variante generale al PGT e l'altra sulla mobilità, un incontro della segreteria sui quartieri con alcuni presidenti di quartiere, gruppi di lavoro su politiche culturali, Museo del Violino, scuola, trattamento rifiuti.

Luglio: incontri sulla vicenda degli asili nido e scuole dell'infanzia; interpellanze dei consiglieri, volantinaggi, lavoro di conoscenza per confrontarsi nel merito del problema; Festa PD con incontri e approfondimenti.

Agosto: incontro su Smart City e città cablata (1 agosto); su aziende comunali (7 agosto); su infrastrutture (con Agostino Alloni il 9 agosto); su ambiente (il 28 agosto).

In collaborazione con il gruppo consiliare provinciale: incontri sul ciclo idrico integrato e sul ciclo di rifiuti  a cui è seguita la definizione, da parte della Segreteria Provinciale, di un importante documento che ha sancito alcune scelte fondamentali (riduzione del rifiuto alla fonte, massima estensione della raccolta differenziata porta a porta, superamento graduale del termovalorizzatore) sostenute in Consiglio comunale dal gruppo PD e scaturite dal dibattito più ampio, aperto sul territorio, in vista della definizione del piano provinciale dei rifiuti.

Si è assunto come punto di partenza il giudizio sulla amministrazione di centro destra uscente

La giunta Perri non è stata in grado di condurre un'azione di governo che tenesse conto dei cambiamenti in atto nell'economia locale e nel tessuto sociale e dei nuovi bisogni indotti dalla crisi, nella convinzione che bastasse  interrompere il ciclo delle amministrazioni di centro sinistra, contare sulla spinta  di interessi categoriali e sul consenso goduto dal sindaco “antipolitico" per governare.

L'azione di governo è stata caratterizzata dalla forte esposizione ai condizionamenti esterni, dalla frammentazione degli interventi, dall'assenza di visione strategica .

La discontinuità con il passato, viene rappresentata simbolicamente  dagli interventi su quelli che, insieme ai sensi unici Dante e Trieste, la propaganda del centro destra ritiene siano la testimonianza del fallimento del centro sinistra: la pensilina di piazza Stradivari e il parcheggio di piazza Marconi. Due le operazioni ritenute  "fondamentali" dal centro destra: togliere la pensilina di Piazza Stradivari e chiudere il "buco" di piazza Marconi, (intervento collegato alla riqualificazione della piazza ed alla ristrutturazione di Palazzo dell'arte per farne sede del museo del violino,  sostenuto interamente dal cavalier Arvedi) modificando il progetto originario del parcheggio  che vedrà  due piani anziché quattro per accorciare i tempi.

Per quanto riguarda le opere più significative ereditate dal passato, alcuni importanti progetti delle passate amministrazioni sono totalmente abbandonati: Parco monasteri e parcheggio stazione (quest'ultimo già in fase di progettazione avanzata con relativo finanziamento regionale), altri fermati: prosecuzione riqualificazione direttrici Dante e Trieste; altri stravolti (riqualificazione ex annonaria).

Viene invece recuperato, con modifiche, il progetto di eliminazione dei passaggi a livello, divenuto prioritario grazie all'inaspettata disponibilità di risorse europee dedicate.

Si procede in modo parziale e contradditorio negli interventi che riguardano la mobilità: apertura della ztl nelle ore diurne e chiusura nelle ore notturne, estensione della pedonalizzazione a parte di corso Garibaldi ed acquisto del parcheggio  Massarotti, senza una ridefinizione complessiva dei piani della sosta e della mobilità.

Negli ambiti del sociale, delle politiche giovanili ed educative si smantellano i servizi di aggregazione giovanile e i presidi territoriali e di quartiere (laboratorio di Borgo Loreto) che costituivano strumenti di prevenzione e di gestione del disagio .

Le famiglie subiscono aumenti costanti della pressione fiscale e tariffaria, non compensati dalla introduzione di  criteri di progressività e  da provvedimenti adeguati di tutela dei ceti medio bassi e delle famiglie con figli.

La Giunta Perri interviene  sui regolamenti con l'obiettivo di restringere i criteri di accesso ai servizi e con politiche tariffarie che avranno pesanti conseguenze sui ceti più deboli, il Centro destra, tuttavia. non riesce a perseguire l'intento di cambiare la forma giuridica dell'azienda speciale Cremona Solidale da pubblica a privata (fondazione) per vincoli normativi e per divisioni politiche nella maggioranza.

La riorganizzazione della macchina comunale consiste in interventi parziali, nonostante le consulenze attivate prevedano un ridisegno complessivo.

In sintesi, la discontinuità con le amministrazioni di centro sinistra si esprime, in taluni casi, in uno smantellamento di opere o di servizi delle amministrazioni  precedenti, in altri casi in una riduzione o in una revisione, ma la Giunta Perri risulta  incapace di esprimere una reale alternativa in tutti gli ambiti: da quello dell'ambiente e della mobilità, a quello  sociale, educativo, dalle politiche culturali, alla gestione delle società partecipate.

Il tutto si traduce in un forte abbassamento dei livelli di inclusione e protezione sociale ed in un sostanziale immobilismo, aggravato dalle conseguenze della crisi, che comporta per Cremona il rischio dell'arretramento e della perdita di opportunità e di competitività.

Sono state evidenziate le  ragioni che stanno alla base  di una nuova offerta politica per il governo della città

Una nuova offerta politica per il governo della città muove dalla necessità di far uscire Cremona dalla  situazione di difficoltà in cui attualmente si trova, provocata  dalle conseguenze di una crisi che non ha certo risparmiato il tessuto economico sociale cremonese e dalla sostanziale incapacità dell'amministrazione di centro destra uscente  di costruire una prospettiva valida per il futuro della città.

Tocca al centro sinistra dimostrare di essere capace di mobilitare le energie e potenzialità di cui la città dispone per fermare il declino e rilanciare uno sviluppo sostenibile che abbia la costruzione di Cremona città smart come orizzonte strategico, con l'obiettivo fondamentale di concorrere a creare nuove opportunità di lavoro e prospettive, in particolare, per i giovani.

Il nostro compito è quello di indicare un nuovo progetto per il futuro della città  e su questo verificare le possibili convergenze con le altre forze politiche e civiche disponibili a condividerlo  ed a costruire una  efficace alternativa al governo di centro destra.

Dal confronto sono emersi alcuni  presupposti per superare la crisi attuale

L'antipolitica non si vince né con operazioni di facciata che poi nascondono una sostanziale debolezza e dipendenza da condizionamenti esterni (vedi esperienza Giunta Perri) né con operazioni illuministiche calate dall'alto

La politica si rilegittima se diventa consapevole dei propri limiti e trova il modo di  rappresentare con nuovi strumenti idee e bisogni presenti nella comunità e di valorizzare le forme diverse di esperienza politica  promosse dalle formazioni civiche ed associative presenti sul territorio-

Questo si può realizzare attraverso politiche pubbliche non frammentate e subalterne, ma capaci di regolazione e di regia dei processi  e attraverso l'adozione di strategie  trasversali  per una proposta di governo nuova  anche nella relazione con la città.

Le strategie trasversali: trasparenza, partecipazione, nuove tecnologie

La trasparenza in ogni ambito della vita amministrativa, la partecipazione intesa come attivazione delle risorse della comunità, lo sviluppo e l'utilizzo delle nuove tecnologie per rendere più semplice per i cittadini la comunicazione con l'amministrazione, l'accesso ai servizi e la partecipazione attiva anche attraverso  forme veloci di consultazione dei cittadini stessi.

La sfida: rilanciare Cremona

La crisi  che ha  colpito  duramente il nostro territorio richiede che l'Amministrazione comunale svolga un ruolo attivo per il rilancio dell'economia e delle opportunità di lavoro che il territorio può offrire. Il primo compito della nuova amministrazione sarà quello di chiamare tutti i soggetti interessati a progettarlo e a realizzarlo e di predisporre gli strumenti di propria competenza per facilitarlo e promuoverlo. Es. promuovere azioni strategiche con partner istituzionali (università, centri di ricerca, fondazioni) e privati ( imprese associazioni di categoria, camera di commercio ecc)  per realizzare la messa in rete di conoscenze, sostenere la nascita  di incubatori d'impresa con particolare riguardo all'imprenditorialità giovanile, attivare strumenti per accedere ai fondi europei.

il Comune di Cremona non può guardare solo dentro le cerchia delle proprie mura, ma deve svolgere il ruolo di capofila di un'area più  vasta, per coordinare le politiche che riguardano tutti gli ambiti necessari per rilanciare lo sviluppo ( energia, mobilità, acqua, rifiuti, welfare, nuove tecnologie), ruolo fondamentale anche a fronte del superamento  delle Province.

Sono state individuate alcune importanti  traiettorie   del rilancio:

Cremona città internazionale: Liuteria  e  museo del violino, cultura e  musica sono fattori  di rilancio della città.

Il tema è stato affrontato in diversi incontri ed approfondito in due documenti.

E' opinione comune che il museo del violino possa costituire un effettivo volano di crescita per la città, ma quali sono le condizioni per realizzare questo obiettivo?

Tutto ciò che si muove intorno al museo, alla liuteria, alla formazione musicale,  comprese le varie iniziative e manifestazioni, deve essere  messo a sistema dalla nuova Amministrazione.

Il museo del violino  deve necessariamente rivolgersi all'intero sistema della città in quanto non si tratta di una iniziativa solamente culturale, ma un vero e proprio luogo di promozione di Cremona e delle sue specificità. A tale scopo è necessario che il Comune coinvolga tutte le istituzioni pubbliche e private interessate per garantire la riuscita del progetto

IL museo del violino viene considerato come opportunità  per un  ulteriore lancio internazionale della liuteria cremonese e come possibilità per lo sviluppo dei rapporti  con l'Università di Pavia per quanto riguarda il laboratorio di restauro e con  il Politecnico di Milano  per quanto riguarda i corsi di ingegneria del suono. Il museo del violino costituisce inoltre l' occasione per ripensare e valorizzare le proposte di formazione musicale presenti in città

Sul piano dell'offerta culturale ,l'asse strategico su cui lavorare  è quello del recupero del divario tra istituzioni culturali e museali e il vasto tessuto dei soggetti e delle associazioni che, in diversi modi e forme, fanno cultura in città. Da tempo si registra uno scollamento tra i due mondi, ma oggi la scarsità di risorse e le politiche di centro destra lo hanno reso ancora più forte.

Occorre concepire l'eccellenza culturale come volano per le  diverse realtà che costituiscono  il tessuto diffuso dei produttori di cultura nella città.

Cremona città della conoscenza e della ricerca: ruolo dell'Università e dei centri di ricerca (collegamenti con l'agroalimentare, economia verde)

Deve essere rafforzato il legame tra l'Università, i vari istituti di ricerca legati    all'agricoltura, che vanno sostenuti e valorizzati, ed il territorio anche in vista di EXPO 2015.

Deve essere valorizzata la forte vocazione agroalimentare di Cremona  come fattore  di sviluppo, un esempio importante in questa direzione è la implementazione  del progetto Fabbrica della Bioenergia.

Da valorizzare ulteriormente è la presenza dell'università di Pavia con musicologia che può giocare un ruolo ancora più importante per quanto riguarda la vocazione  musicale della città.

Cremona città smart: sviluppo delle potenzialità della cablatura delle città, nascita e  rafforzamento delle imprese ad alto contenuto d'innovazione

Cremona parte da una posizione di privilegio essendosi, grazie alla  lungimiranza delle precedenti amministrazioni, infrastrutturata per predisporsi alla realizzazione di servizi ad alto contenuto tecnologico e informativo e al collegamento con il territorio extraurbano. Esiste quindi la necessità per la città di diventare più intelligente nella gestione delle infrastrutture e delle risorse per soddisfare i bisogni attuali e futuri dei cittadini e delle imprese, ma esiste anche l'opportunità per la città di pianificare uno sviluppo economico sostenibile e innovatore che possa fare interagire il mondo virtuale, i servizi mobili  di internet e dei social network con le infrastrutture fisiche e utilities intelligenti (elettricità, riscaldamento, acqua, aria,  rifiuti, trasporto pubblico e privato) e infrastrutture di comunicazione.

Obbiettivo della prossima  amministrazione comunale sarà quindi quello di applicare le tecnologie "Smart" a diversi campi della vita della città, del territorio e del rapporto fra cittadini e istituzioni, favorendo la trasparenza e la partecipazione dei cittadini (democrazia digitale e partecipata), superando l'immobilismo della attuale amministrazione.

Cremona città attraente dal punto di vista abitativo, turistico e commerciale attraverso il miglioramento della mobilità, dell'ambiente e della qualità urbana. Pianificazione del territorio urbano e extraurbano.

Il problema maggiore con cui sembra doveroso confrontare la nostra società in termini di pianificazione del territorio è la crisi profonda del concetto di distinzione fra città e campagna. Proprio questa distinzione è fortemente compromessa dal disegno di sviluppo urbanistico del PGT presentato dall'attuale amministrazione comunale, che dovrà essere rivisto accogliendo anche le sollecitazioni delle  associazioni e degli Enti Istituzionali (Regione e Provincia) che hanno fortemente criticato l'impostazione data dalla amministrazione Perri.

Inspiegabile, ad esempio, la decisione di aggiungere quote di commerciale nell'ambito di trasformazione Cremona 28 che tendono a ricreare un conglomerato assimilabile a quello di una grande struttura di vendita, di cui non si avverte affatto il bisogno e che ha visto la netta opposizione dei commercianti  che pure della giunta Perri erano stati tra i principali sponsor e che hanno espresso apertamente la loro delusione per le aspettative tradite.

Cremona non ha bisogno di ulteriore cementificazione, la nuova amministrazione dovrà impegnarsi in una vasta e diffusa  opera di  riqualificazione e di recupero che ne migliori la vivibilità e la qualità urbana. Qualità urbana che trova nel centro storico uno dei punti di forza, ma che deve riguardare anche le periferie che devono assumere una nuova centralità.

Mobilità

La nuova amministrazione dovrà operare scelte coraggiose sulla mobilità che la variante generale di piano introdotta dal centro destra certamente non prefigura. Significativa, ad esempio, l'introduzione nel nuovo PGT di un tracciato della strada sud che la qualifica come una nuova tangenzialina sud secondo una concezione ormai ampiamente superata e che oltretutto ricade in ambiti vincolati ( si veda anche il richiamo della Regione a tale proposito.

Occorre ridisegnare la mobilità in modo che il trasporto pubblico diventi centrale, le strade siano compatibili con biciclette e pedoni. Il modello è quello di una città dove le strade urbane siano più fruibili a pedoni, biciclette e mezzi pubblici di quanto non lo siano alle automobili. Serve lavorare per favorire e rendere sicura ovunque, sul territorio urbano ed extraurbano, la mobilità "dolce", realizzare zone completamente chiuse al traffico, zone a traffico limitato e zone a traffico a velocità ridotta (20-30 Km/h). Abbiamo assistito in questi ultimi anni anche al colpevole disinteresse delle amministrazioni comunale e provinciale per "l'isolamento ferroviario" della nostra città e del nostro territorio. Non è possibile pensare ad uno sviluppo economico e turistico senza essere connessi con le grandi direttrici  del traffico ferroviario, questo è, oggi, ancora più importante dell'essere all'interno di una rete su gomma. Il trasporto pubblico locale sconta la mancanza di una politica seria di investimenti, i cremonesi che sono costretti a spostarsi per  lavoro o per studio in un'altra città, vedono ogni giorno il loro viaggio trasformato in un'odissea. L'attuale amministrazione non è stata in grado di porre con sufficiente forza il tema dei pendolari cremonesi e dei collegamenti con Milano, a Regione Lombardia ed a Trenord. La nuova amministrazione di centro sinistra dovrà assumere come prioritario l'impegno di rivendicare dalla Regione un servizio migliore  per i pendolari, più pulizia e puntualità  dei treni e una programmazione più  adeguata  degli orari.

Rifiuti

L'indirizzo che la prossima amministrazione dovrà assumere sul ciclo integrato dei rifiuti  è ben definito nel documento presentato dal PD sul piano provinciale dei rifiuti. Estensione della differenziata spinta (porta a porta con eliminazione dei cassonetti) all'intera città, introduzione della tariffa puntuale (paghi in base ai rifiuti  che produci) graduale superamento della termovalorizzazione dei rifiuti e sostituzione con tecnologie nuove mirate al recupero di materia.

Resta da sciogliere l'importante nodo del revamping della linea dell'inceneritore, operazione da considerare con attenzione perché non condizioni l'intero ciclo di trattamento dei rifiuti per gli anni futuri, impedendo, di fatto, la riconversione verso forme di trattamento più rispettose dell'ambiente e più economiche. Oggi le tecnologie adeguate al recupero dei rifiuti sono disponibili e attivabili in tempi assolutamente coerenti con le esigenze della città e del territorio, come  confermato da esperienze di altre città italiane ed europee.

Solo da questi presupposti si può costruire uno scenario a medio/lungo termine con obiettivi che vedano la provincia di Cremona  ancora all'avanguardia nei prossimi anni.

Aria

Il PD regionale ha chiesto alla attuale giunta di garantire che le misure del Piano aria regionale vadano attuate senza cedimenti a lobbies e gruppi di pressione per riuscire ad assicurare il diritto alla salute dei lombardi. Altrettanto dovrà  fare la nuova amministrazione comunale all'interno del proprio territorio anche  coordinandosi con il territorio della provincia.

I cittadini meritano risposte e rispetto su questo importante punto, in futuro la trasparenza e l'informazione dovranno essere un punto di forza del rapporto cittadini/amministrazione.

Assistiamo oggi invece a reticenze imbarazzanti da parte di una  amministrazione, asservita ai potentati economici locali. Bisogna recuperare un rapporto diretto con la cittadinanza per poter impostare e diffondere politiche di qualità dell'aria  efficaci e condivise.

Cremona città dei diritti: qualità dei servizi all'infanzia, politiche di conciliazione, tempi e orari della città

Rimettere  la persona al centro non può essere uno slogan che non trova concreta applicazione, intorno a questo principio devono svilupparsi politiche  che considerino e valorizzino le differenze, a partire da quella di genere,  e contrastino ogni forma di discriminazione.

Lavorare per le pari opportunità nei diversi ambiti della vita sociale e lavorativa, per  la rappresentanza di genere negli organismi politici ed amministrativi, attivare politiche di conciliazione, non in forma settoriale e marginale, come l'attuale amministrazione, ma in modo trasversale valutando costantemente l'impatto delle politiche pubbliche sulla vita dei cittadini e delle cittadine, dovrà essere un obiettivo da perseguire da parte della futura amministrazione.

Occorre pertanto pensare a politiche per la città  che prevedano  forme di accesso  ai servizi e di organizzazione della vita cittadina più accoglienti e rispettose delle differenze e delle esigenze dei cittadini dal punto di vista dell'informazione, della trasparenza, della sicurezza.

I diritti dei bambini e degli adolescenti costituiscono un punto di partenza imprescindibile e la scuola svolge a questo riguardo una funzione fondamentale a partire  dalla scuola per l'infanzia e dai nidi. In quest'ambito, la Giunta di centro destra non solo non ha prodotto alcuna significativa innovazione ma, di fronte alla crisi economica e al taglio dei finanziamenti, ha ritenuto che il risparmio  potesse essere ottenuto attraverso la riduzione delle spese per l'educazione, andando così a ridurre il diritto di tutti i bambini di accedere a servizi inclusivi e di buona qualità.

La futura amministrazione dovrà rilanciare l'offerta dei nidi integrando meglio l'offerta pubblica e quella del privato sociale, rimodulare le rette salvaguardando le famiglie  economicamente più deboli, rendere trasparenti il flusso dei contributi (soprattutto dalla Regione) ed i costi.

La nuova amministrazione dovrà impegnarsi per abolire la retta per la frequenza della scuole dell'infanzia comunali introdotta dalla Giunta Perri e per il momento congelata a seguito della protesta delle famiglie, delle forze sociali e dell'azione dell'opposizione. Dovrà garantire il mantenimento del buon livello di offerta educativa delle scuole comunali facendo attenzione a segni di penalizzazione della qualità che oggi cominciano a emergere e dovrà meglio coordinare l'offerta educativa comunale con quella statale e del privato sociale

Cremona città dell'inclusione e della coesione sociale: costruire un nuovo  welfare di comunità

L'amministrazione Perri ha mortificato le politiche sociali assegnando loro una funzione residuale di puro assistenzialismo subordinato alle compatibilità del budget a disposizione.

Le politiche sociali non possono essere considerato solo come  un costo, ma  come un investimento a futura rendita che restituisce una comunità più sicura e coesa.

Occorre verificare lo stato dell'offerta in relazione all'effettivo bisogno su cui in questi anni non si è indagato a sufficienza.

Il ruolo del POIS è stato svilito a semplice filtro per l'accesso e la presa in carico e non ha raggiunto l'obiettivo di diventare una vera porta unitaria di accesso ai servizi.

Occorrerà lavorare molto per ricomporre l'attuale frammentarietà dell'offerta che deve essere ripensata in funzione della valutazione e della presa in carico unitaria dei bisogni delle persone e delle famiglie.

Vogliamo riorganizzare il sistema  dei  servizi comunali  ripristinando il rapporto con il territorio che in questi anni si è perso, ricostruendo sul momenti di presenza e di animazione sociale in stretta relazione con l'associazionismo e il volontariato nella  logica di un  welfare comunitario.

Particolare attenzione sarà assegnata ai progetti di conciliazione famiglia-lavoro, ed alle esperienze di sostegno reciproco tra famiglie.

In quest'ottica le politiche per gli anziani saranno finalizzate a sostenere progetti di cittadinanza attiva ed alla valorizzazione per la comunità di esperienze e competenze.

La nuova amministrazione rafforzerà la collaborazione con le strutture sanitarie e sociosanitarie per  favorire e rinsaldare l'integrazione tra i servizi e per  realizzare  percorsi di continuità assistenziale per le persone anziane e disabili che hanno problemi di gestione autonoma della vita quotidiana.

Cremona città dei quartieri e per i  giovani

Per noi è prioritario individuare un modello di lavoro in grado di  garantire qualità e prossimità dei servizi ai cittadini e concretezza nei processi partecipativi. Riteniamo necessario ripristinare politiche di comunità come volano per sostenere il lavoro delle realtà associative, dei comitati, dei singoli cittadini e come presupposto per generare un senso di appartenenza inclusiva nei diversi territori.

Sulla base di questi indirizzi occorrerà progettare nuove  politiche rivolte ai giovani , dopo l'azzeramento delle esperienze e dei modelli d'intervento delle amministrazioni  precedenti operato dall'attuale amministrazione.

Cremona città dei beni comuni

Oltre all'esigenza  di coinvolgere cittadini e organismi intermedi nella definizione e nella realizzazione di politiche pubbliche virtuose in ambito sociale, culturale ed economico, occorre anche ripensare il ruolo e la governance delle società partecipate e riorganizzare la macchina comunale.

Le tappe per proseguire il percorso

Proponiamo alcune altre tappe significative del percorso che abbiamo iniziato e che deve continuare con un coinvolgimento più ampio dei consiglieri comunali, dei circoli e delle persone interessate ad ambiti di lavoro specifici.

Occorre riprendere il tema  dei quartieri, in particolare delle periferie, del welfare, delle politiche giovanili e della riorganizzazione della macchina comunale.

Sono necessari approfondimenti per tutti gli ambiti per definire  proposte concrete  da sottoporre al confronto.

Per quanto riguarda  Cremona area vasta: occorre coinvolgere, su un primo nucleo di idee, circoli ed amministratori dei Comuni interessati, per questo serve, in particolare, la collaborazione delle segreteria provinciale. Proponiamo incontri pubblici per conoscere e far conoscere esperienze significative di altre città:(es. le scelte innovative sullo smaltimento dei rifiuti delle amministrazioni di Reggio Emilia e di Forlì; le costruzioni partecipate di progetti di quartiere sperimentate a Piacenza).

Proponiamo infine  una iniziativa pubblica di approfondimento e di confronto con esperti (ANCI, Lega delle autonomie locali) sui criteri di costituzione e sul ruolo dell'area vasta, inoltre  saranno tenuti incontri con partiti del centro sinistra e associazioni per primi confronti.

Serve inoltre mantenere l'attenzione su provvedimenti nazionali (es. finanziamenti per il diritto allo studio e per l'apertura pomeridiana delle scuole) e regionali (rifiuti, infrastrutture e mobilità, ASL) che hanno ricadute dirette sulla città e sulle politiche amministrative.

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