la sindaca di Crema su sentenza Cassazione Ousseynou Sy

La conferma della condanna disposta ieri dalla Corte di Cassazione

mette

la parola fine, almeno sul piano penalistico, ad un fatto drammatico

che

nel marzo del 2019 ha sconvolto la nostra Comunità.

Il giudizio penale, nel quale il Comune di Crema si è costituito parte

civile al fianco delle famiglie e dei ragazzi, proprio a voler segnare

prossimità e partecipazione, si è chiuso sancendo precise

responsabilità; ci pare equilibrata la conferma della sentenza di

secondo grado, senza accogliere ulteriori scriminanti per un

comportamento gravissimo che avrebbe potuto portare anche ad esiti

tragici se non vi fossero stati lo straordinario gioco di squadra dei

ragazzi su quel pullman, che con coraggio e freddezza sono riusciti ad

allertare le FFOO, e lintervento  tempestivo e determinante degli

uomini dellArma.

NON SI CHIEDEVA VENDETTA, MA GIUSTIZIA, E QUESTO EPILOGO CI PARE ANCHE

IL MIGLIORE INSEGNAMENTO PER I RAGAZZI E LE RAGAZZE VITTIME DEL

SEQUESTRO: in uno Stato di Diritto i responsabili vengono assicurati

alla Giustizia e chiamati a rispondere dei propri comportamenti.

VOGLIO ESPRIMERE ANCORA UNA VOLTA VICINANZA A TUTTE LE VITTIME DI

QUESTA

ASSURDA VICENDA, augurando loro che oltre al percorso giudiziario si

possano chiudere anche le ferite che questo gesto irresponsabile ha

generato nelle loro vite e in quelle dei loro familiari. Posso dire con

certezza che si è trattato di un evento drammatico che ha purtroppo

determinato lasciti pesanti in alcune esistenze, che mi auguro possano

essere leniti almeno dalla consapevolezza che il responsabile è stato

definitivamente assicurato alla giustizia

VOGLIO RINGRAZIARE ANCHE IL NOSTRO LEGALE, AVV. GIUSEPPE DE CARLI, che

ci ha assistito vittoriosamente in tutti e tre i gradi del giudizio,

rappresentando con onore, passione e competenza la posizione del nostro

Comune, che non ha voluto escludere alcuna modalità per dimostrare la

sua doverosa vicinanza e solidarietà alle vittime.



Stefania Bonaldi