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LA STAMPA SEVE SMETTERLA DI CREARE PERSONAGGI CHE NON VALGONO UN FICCO SECCO | A. De Porti

| Scritto da Redazione
LA STAMPA SEVE SMETTERLA DI CREARE PERSONAGGI CHE NON VALGONO UN FICCO SECCO | A. De Porti

Più volte, da giornalista, ho avuto un senso di disgusto nei confronti di certi colleghi che non scrivono per dare una notizia come sarebbe loro precipuo dovere o, peggio ancora, perché sono comandati da un padrone delle ferriere che esige che essi scrivano come vuole lui, come constatiamo tutti i santi giorni in maniera spudoratamente oggettiva:  un quotidiano scrive “la neve è di color bianco”, l’altro quotidiano scrive “la neve è di color nero”, quando qualche altro giornale da invece dei colori più sfumati o più densi a seconda della linea editoriale...

A furia di scrivere a seconda del volere del padrone, ma anche dello stesso giornalista che, citando più volte lo stesso personaggio magari perché ha fatto notizia per via di qualche fesseria e non già per qualche fatto importante,  si finisce infatti  per creare un “personaggio” che via via diventa una star, anche se non vale niente. In politica, hanno fatto successo mass-mediatico le trovate e gli atteggiamenti di uno Scilipoti piuttosto che le buone azioni di governo, posto che si possa parlare  di queste, visto cosa sta succedendo.

Oggi vediamo in TV personaggi ai quali io, personalmente, non affiderei nemmeno la…cuccia del cane (anche per non offendere quest’ultimo, ovviamente), eppure essi appaiono ad ogni piè sospinto sui nostri teleschermi, sui quotidiani  ecc. come fossero delle persone importanti, quando invece essi sono meno di niente.

Detto questo, e lasciando sviluppare l’argomento a chi avrà la cortesi di leggermi, io penso che una buona parte della situazione incivile ed economicamente precaria nella quale si dibatte l’Italia, lo si debba al lavoro deviante di certi giornalisti, i quali, influendo in maniera direttamente proporzionale ai mezzi finanziari di cui vengono dotati dai vari padroni (mi è difficile parlare di editori, salvo qualche eccezione) finiscono per influenzare la pubblica opinione non certo nel verso che sarebbe utile al bene comune.

Ed allora, non è soltanto la mancanza di risorse che influiscono negativamente sul benessere degli amministrati, ma è anche colpa di quella stampa portatrice di interessi vari, la quale, così facendo,  determina squilibri anche sulla distribuzione di dette risorse. Il discorso sarebbe un po’ lungo e questa non è certo la sede per approntarlo.

Ed allora che fare ? Se continuiamo a chiedere che i giudici paghino quando sbagliano, se facciamo altrettanto per il medico quando sbaglia una diagnosi, perché non prendere seri provvedimenti anche per certa stampa prezzolata che è agli occhi di tutti ? Atteso che, ma mi pare piuttosto improbabile, che essa scriva in…buona fede ?

Oggi certa stampa non funge più da “cane da guardia” come si è soliti dire, ma uno strumento che fa molto del male soprattutto alle fasce umili, che vengono irretite da notizie false ad effetto.

Qualcuno obietterà che è sempre stato così e che, pertanto sono un ingenuo che scopre soltanto ora l’acqua calda. . Io replico che sarebbe invece opportuno fare più spesso  questo tipo di riflessione. Anche alla luce di ciò che è successo in quest’ultimo ventennio.

ARNALDO DE PORTI..

2013-11-04

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