Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 13.51

Le Acli sulla discarica amianto di Cappella Cantone

| Scritto da Redazione
Le Acli sulla discarica amianto di Cappella Cantone

Molte voci si sono levate in quest'ultimo periodo in merito alla
realizzazione della discarica di amianto nell'area di Cappella Cantone: chi
a favore, chi contro.

La decisione è sicuramente complessa e deve tener conto di molteplici
elementi di valutazione.

Vogliamo portare il nostro contributo a partire da una riflessione
condivisa con i Circoli Acli di Soresina, Castelleone, Cornaleto, Regona e
Pizzighettone i quali sono i più vicini all'ipotetico sito individuato, sui
beni comuni.

Analogamente a quanto avvenuto per l'acqua, le ACLI ritengono che sui beni
primari ogni decisione debba essere presa guardando a prospettive di lunga
durata.

La terra non è un bene inesauribile, sappiamo come il suo sfruttamento
distorto possa generare gravi conseguenze per l'umanità e gli esseri
viventi.

Dobbiamo chiederci se il ciclo di vita di un qualsiasi prodotto debba
concludersi con l'abbandono più o meno controllato o se si debba in via
preferenziale procedere al recupero maggiormente possibile di qualsiasi
"rifiuto". Se sia lo stoccaggio fine a se stesso la soluzione adatta in un
momento in cui è ormai diffusa la consapevolezza che il sistema "usa e
getta" non è più accettabile se vogliamo garantirci un futuro. Quando il
riciclo non è possibile, soprattutto nei casi di prodotti pericolosi per la
salute umana e l'ambiente, diviene indispensabile il loro trattamento per
garantire il massimo di sicurezza nel tempo.

Nel caso della prevista discarica di Cappella Cantone, pur convinti che i
problemi vanno affrontati e non evitati (l'amianto è un emergenza
nazionale), dobbiamo interrogarci se la soluzione individuata sia la
migliore, anche di fronte a posizioni istituzionali che prima bocciano e poi
approvano, creando stupore e sconcerto nelle persone.

Anzitutto lo stoccaggio senza trattamento (inertizzazione), prevedendo il
sotterramento non riduce la potenziale pericolosità del materiale raccolto,
la sua concentrazione in un unico punto la fa aumentare nelle aree
circostanti.

L'amianto non può essere smaltito seguendo il principio dell'economicità e
del profitto, ma perseguendo la tutela della salute dei cittadini: la salute
non ha prezzo.

Ci troviamo, inoltre, in una zona di produzione agroalimentare tra le più
importanti d'Italia e conosciuta nel mondo: questa scelta può metterne in
difficoltà la continuazione e l'immagine storica di un territorio a
vocazione agricola d'eccellenza?

Un'importante azienda alimentare di trasformazione presente nelle vicinanze,
ha già messo in dubbio la sua permanenza sul territorio se si realizza la
discarica, con tutte le conseguenze di sviluppo socio economico ed
occupazionale già pesantemente colpita in questo periodo di crisi.

Il  territorio, bene unico e prezioso, ha già duramente pagato il suo
tributo alla società dei consumi con la presenza di una discarica di rifiuti
solidi urbani e di cave di sabbia: è giusto impoverirlo ulteriormente?

La nostra Provincia non necessita di una discarica di amianto di simili
dimensioni: l'arrivo di camion da tutta la regione potrà essere sopportato
da un sistema stradale tra i più fragili della Lombardia: quali conseguenze
sul traffico della Castelleonese?

Una simile decisione deve essere presa dopo aver ascoltato il sentire degli
abitanti, il parere degli amministratori locali, degli operatori sociali,
economici, professionali, degli attori del territorio, va condivisa e non
imposta quando le obiezioni sono diverse, diffuse e approfonditamente
documentate.

Sempre più cittadini si rendono conto che, benché sia difficile rinunciare
alle comodità e alle lusinghe della nostra società iper-consumista, un
cambiamento del nostro stile di vita si rende quanto mai urgente e
necessario. Chiediamo quindi ai nostri amministratori di far crescere questa
maturità. Perché se è vero che non basta dire no alle discarica fuori casa,
soluzioni migliori possono essere trovate col coinvolgimento e la
resposabilizzazione dei cittadini.

Le ACLI auspicano una diversa attenzione all'ambiente ed alla salvaguardia
del Creato, dall'uso sempre più responsabile delle risorse, da una diffusa e
vigile attenzione al territorio: guardare al presente per pensare al futuro.

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