Egregio direttore, l’incenerimento lo ritengo un modo sicuro per la salute e rispettoso per l’ambiente di trattare i rifiuti che, piaccia o no, produciamo e Incenerirli si fa ovunque nel mondo.
Mi attirerò le contumelie di molti, per queste affermazioni, ma le faccio in base a dei riscontri, e a delle convinzioni personali, da cittadino e senza la pretesa di verità assoluta.
Gli anti tutto, mettono al primo posto la salute, bene. A Vienna, l’inceneritore svetta, variopinto, in mezzo alla città, ed è luogo di visita per i turisti curiosi.
A Montecarlo sembra un normale condominio, così come a Stoccolma, e altri Paesi dell’Ue. Ed è qui che mi faccio delle domande: chi ha questi impianti, i quali trattano 80% dei loro rifiuti solidi urbani, sono tutti di salute cagionevole?
Questi impianti hanno forse più anni di quanti ne abbia il sottoscritto, no forse di più no, ma almeno una metà sì, e si è mai sentito qualcuno lamentarsi?
Se lo avessero fatto ovviamente quegli inceneritori non sarebbero attivi, invece sono ancora lì, che significato si può dare? forse sono impianti con tutti i crismi e con tutte le misure cautelative che servono per evitare fuoriuscite di nano particelle e quant’altro di pericoloso per la salute?
Parliamo di costi? Beh qui l’analogia con il nucleare mi viene spontanea, la prima fonte d’energia elettrica in Europa, in Italia è andato a ramengo, anzi importiamo energia elettronucleare senza che nessuno batta ciglio.
Per contro esportiamo i rifiuti, vuoi in Germania, vuoi in Olanda, per bruciarli lì, perché noi non sappiamo dove bruciarli. Come vede, in Italia facciamo sempre l’opposto del resto d’Europa, la tecnologia al nostro servizio fa paura, forse perché troppa gente anti tutto quando parla incute terrore.
Beppe Ravara
(Cremona)
2013-11-16
