Martedì, 23 aprile 2024 - ore 22.01

Lombardia - Allarme siccita'

Permane la preoccupazione mentre si riapre il dibattito sui livelli del Lago Maggiore

| Scritto da Redazione
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E' di questi giorni il dibattito sulle gravi conseguenze, ampiamente annunciate, che potrebbe portare con sé la stagione invernale in corso, se le condizioni climatiche non dovessero mutare. Non piove e in montagna non nevica; a rischio si trovano sia i delicati equilibri ambientali che le sorti dell'agricoltura durante un inverno che continua a profilarsi particolarmente secco, all'insegna di una pesante crisi idrica. Se il Parco Lombardo della Valle del Ticino esprime preoccupazione per il livello del Lago Maggiore, 20 cm al di sotto dello zero idrometrico, a Milano ci si interroga sulle sorti della Darsena che, appena recuperata, già potrebbe trovarsi, la prossima estate, senza barconi e spettacoli sull'acqua.

"Sono le due facce della stessa medaglia" – osserva il Presidente del Consorzio Alessandro Folli. "Per quanto riguarda le condizioni climatiche non possiamo che stare a guardare e aspettare che piova; per rivedere in modo critico il sistema di regolazione delle acque non vi è invece altro modo che riunire tutte le parti coinvolte ad un tavolo" prosegue Folli.

Come è evidente, ritornano d'attualità la polemica di qualche mese fa sui livelli del Lago Maggiore – da cui ha origine tutto il sistema idrico dell'Est Ticino – e la battaglia combattuta dal Parco del Ticino per portare, durante la stagione estiva, lo zero idrometrico del lago alla quota di +1,50 (in modo da poter assicurare così un'opportuna riserva d'acqua) tra le proteste della Svizzera, decisa a preservare il tratto di sponda, con relativi servizi ricettivi, a rischio con l'innalzamento dei livelli.

"ETVilloresi ha da qualche giorno avviato l'asciutta primaverile, necessaria per compiere una serie di interventi assolutamente indispensabili, dopo che nell'anno di Expo 2015 il Consorzio ha evitato una secca proprio per non pregiudicare la manifestazione mondiale" precisa Folli. "In questi giorni si parla di riattivare pozzi lasciati in disuso e falde affioranti; si propongono soluzioni tra le più disparate per salvaguardare la Darsena, alimentata storicamente, oltre che dai Navigli, dalle acque dell'Olona. Con il progressivo azzeramento dell'apporto idrico dell'Olona a Milano e con il fallimento della Via d'Acqua Sud – che avrebbe dovuto collegare il sito Expo all'area portuale milanese – rimangono solo i Navigli a portare acqua nell'area appena recuperata. Se è vero che i cambiamenti climatici, come è stato ribadito con forza durante la Conferenza di Parigi, ci prospettano degli scenari preoccupanti, occorre ripensare in modo serio e condiviso un nuovo modello di gestione delle acque. Noi confermiamo la nostra disponibilità al confronto" conclude Folli.

 

Fonte etv flash

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