Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 01.34

Lombardia Dote Unica Lavoro PIZZUL (PD): ‘NON DIVENTI UN AFFARE SOLO PER I PRIVATI’

Prendiamo dunque atto che quando arrivano premi o complimenti ci si affretta a comunicare, quando sono tirate d'orecchie ci si adegua in silenzio” commenta il consigliere Pd Fabio Pizzul.

| Scritto da Redazione
Lombardia Dote Unica Lavoro PIZZUL (PD): ‘NON DIVENTI UN AFFARE SOLO PER I PRIVATI’

Personalizzazione, semplificazione, libertà organizzativa e, soprattutto, orientamento al risultato: sono queste le caratteristiche di Dote Unica Lavoro ritenute rilevanti per premiarla come Best Practice tra le misure più innovative dal premio RegioStars 2017, a quanto si legge nelle comunicazione diffuse dalla Giunta. “Peccato che dall'Europa non siano arrivati soltanto i complimenti ma anche dei richiami puntuali al fine di evitare potenziali distorsioni.

 Il consigliere dem fa riferimento alla Raccomandazione 02.01(che fa seguito Rapporto di Audit relativo all'ultimo POR FSE Lombardia 2007-2013) da attuarsi a valere sul POR FSE 2014-2020, che la Direzione Generale Istruzione Formazione Lavoro ben conosce, dal momento che per correre ai ripari, già a fine luglio, approvava un decreto (il n.9239) nel quale si richiamano gli “eventuali fenomeni di gaming, ossia comportamenti distorsivi che potrebbero verificarsi a seguito di accordi tra gli operatori accreditati e le relative aziende clienti, che possono determinare il mancato rispetto dei principi della normativa comunitaria (Regolamento UE n.1303/1304).

“Non contestiamo la misura in sé che è certamente uno strumento utile per contrastare la disoccupazione, ma mentre l'assessore Aprea sbandiera i numeri della finalista al premio (119mila occupati per 165 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo), ci si dimentica forse che proprio l'Europa ha richiamato la Lombardia rispetto ai rischi di sistemici contenuti nella DUL, che sono stati peraltro evidenziati anche nella recente audizione con i Centri per l'impiego, l'UPL e le Afol”. Proprio ieri infatti gli interlocutori auditi in Commissione Attività produttive, che rappresentano i 68 centri delle 12 province, hanno messo in luce le difficoltà dei centri pubblici deputati al contrasto della disoccupazione a ottenere risultati dalle prese in carico dei soggetti.

“Non possiamo correre il rischio che i fondi europei vadano alle agenzie per il lavoro accreditate che scremano i lavoratori potenzialmente collocabili o addirittura si accordano con le aziende clienti, mentre il sistema pubblico non riesce a garantire una presa in carico reale dei disoccupati o deve fare i conti con le persone più difficili da ricollocare nel mondo del lavoro. Ci auguriamo che la correzione di rotta seguita alla Raccomandazione europea possa servire per rendere più efficace e attenta alle situazioni di fragilità la Dote Unica Lavoro che resta comunque uno strumento valido”.

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