Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 22.18

Lombardia Expo2015: I controlli hanno dato i frutti

La commissione Antimafia ha incontrato il Commissario Unico Giuseppe Sala

| Scritto da Redazione
Lombardia Expo2015: I controlli hanno dato i frutti

A novanta giorni dall'inaugurazione di Expo si è fatto il punto delle azioni messe in campo da Expo 2015 per evitare fenomeni di corruzione e infiltrazioni mafiose nei cantieri dell'Esposizione universale che aprirà i battenti il Primo maggio.

E a farlo è stato Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato del governo per EXPO Milano 2015 e amministratore delegato di EXPO 2015 nel corso dell'incontro con i componenti della commissione Antimafia tenutosi questa settimana.

"Bisogna riconoscere che i numeri sono incoraggianti vista la difficoltà di gestione di un cantiere così complesso". A sostenerlo, al termine dell'incontro è stato Gian Antonio Girelli, presidente della commissione, che richiama anche i numeri emersi durante la seduta. "Sala ci ha detto che nel cantiere sono presenti oltre 1200 imprese e 3500 lavoratori al giorno, che la società EXPO ha inviato alla Prefettura 1700 pratiche per un feed back sulla legittimità delle operazioni messe in atto e che sono stati compiuti 250 controlli di cui 35 di legalità, 194 di sicurezza e 21 ambientali. Sicuramente una mole imponente che ha implicato un investimento di tempo e risorse significativi".

Girelli ha però voluto sottolineare anche il fatto che "dietro lo sforzo compiuto, si leggeva chiaramente la soddisfazione del Commissario Unico per i risultati ottenuti e la bontà degli strumenti utilizzati. Questo a mio avviso è un merito di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi, perché è l'esito anche dell'attenzione costante posta su EXPO e sulla pressante richiesta di salvaguardare un cantiere a cui guardava tutto il mondo. Il rapporto costante con Anac e con il presidente Raffaele Cantone, con le strutture prefettizie, la richiesta di sottoscrizione di protocolli di legalità ai paesi ospiti, i commissariamenti e gli allontanamenti di imprese non in regola, hanno decisamente depotenziato i tentativi di infiltrazione perpetrati dalla criminalità organizzata".

"Credo quindi - conclude il presidente della commissione Antimafia regionale - che sia utile ripartire da qui per fare alcune riflessioni. Prima fra tutte l'importanza dell'utilizzo di strumenti stringenti nella gestione degli appalti, come i protocolli di legalità e la loro estensione ad altre situazioni. C'è poi la necessità di garantire la stessa attenzione e 'spiegamento' di risorse umane e strumentali anche nella gestione delle altre opere. É infatti vero che tutto il mondo guarda ad Expo e che quindi é necessario garantire un risultato positivo anche dal punto di vista della legalità, ma é altrettanto vero che dal punto di vista degli 'interessi finanziari' quelli di altre opere sono infinitamente maggiori. Il metodo Expo deve essere d'ora in avanti la base sulla quale costruire i controlli futuri. Da qui anche l'urgenza di incrementare le risorse umane e di bilancio per le azioni di controllo, aiutando così il lavoro ben impostato dall'Agenzia nazionale anti corruzione. E su questo, per esempio, l'apertura della Dia a Brescia è un segnale importante. Infine, sarà obbligatorio mantenere alta la guardia istituzionale attraverso un preciso lavoro delle commissioni antimafia tale da aiutare un miglioramento delle procedure decisionali degli enti di governo affinché risultino sempre più tracciabili e trasparenti".

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