Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 09.49

MARIO MONTI.ED ADESSO ?| A.De Porti

| Scritto da Redazione
MARIO MONTI.ED  ADESSO ?| A.De Porti

Diamogli pur atto di aver dato la credibilità perduta all’Italia, obiettivo che, più o meno, non sarebbe stato difficile a nessuno dopo l’esperienza precedente Vorrei anche dire che qualunque soggetto, con un minimo di spirito imprenditoriale ed in possesso delle prime televisioni commerciali, avrebbe potuto fare, più o meno, le stesse cose che ha fatto l’ “arcoriano”.  Ergo,  una “considerazione” ,  sia  per Monti che per il Cav.,.  alla luce della dei fatti pregressi e presenti.
Ora Monti, ha raddrizzato certi parametri che, fino all’anno s corso, sembravano irraddrizzabili, stante la piega immorale che aveva assunto il Paese, a causa di un governo di cui è meglio non parlare. Ed adesso ?
Ci fermiamo ad aspettare qualche tram che ci porti a qualche soluzione ? Sarebbe bello che così fosse, il guaio è che il tram non arriverà mai in quanto debito pubblico, recessione, tasse e mancanza di lavoro, sono problemi reali che, per quanto si possa fare  in nome della credibilità ripristinata, costituiranno una palla al piede che non permetterà di camminare, e ciò,  per decine e decine di anni, fino a spingersi a due-tre generazioni. Questo è il dramma che nessuno, volutamente, non vuol capire.
“Con la cultura non si mangia”, un giorno disse, più o meno provocatoriamente,  un ex Ministro,  ed io aggiungerei che anche questa avrà bisogno di tempi biblici per poter trasformarsi in innovazione e crescita. E durante questi tempi biblici che si fa ? Dovremmo assistere ogni giorno a quelle conflittualità sociali che ormai sono diventate una regola ? Fino alla guerra civile, che spero tanto di no !
Io penso che si debba trovare una soluzione a livello europeo per poter sistemare un po’ le cose perché altrimenti dovremmo assistere ad ogni piè sospinto alle crisi di questo o quest’altro paese, realtà diverse che non permetteranno mai di materializzare dapprima une vera politica europea e, di  conseguenza, un grande mercato, libero, aperto, non sottacendo – e questo va ricordato -  che il mondo è cambiato in ogni suo aspetto, tanto da essere certi che da oggi in poi  tutto non sarà più come prima.
Domanda: “ Ma chi paga ?”  Io penso che, se ciascun stato membro vuol restare in Europa, debba da subito cedere in toto la sua sovranità, senza se e senza ma, mentre l’Europa, una volta unificata politicamente, ripeto politicamente, dovrà fare un ragionamento simile a quello che  si è soliti fare quando,  nel contesto societario, si rileva un azienda, facendo propri debiti e crediti. Ci sarà certamente chi non ci sta a questo discorso, invero puerile e troppo semplicistico, ma suggerite un’altra soluzione… 
Insomma, tanto per farmi aiutare da una certa devianza professionale, bisognerebbe pensare ad un’Europa, al pari di una società, alla quale devono far capo politicamente, economicamente eticamente, tante società collegate che presentano ogni anno i loro bilanci da far affluire, detta alla carlona,  in un unico bilancio consolidato di gruppo.
Il discorso sarebbe lungo e difficile, ma allo stato attuale delle cose, non vedo altre vie, se non peggiori a tutto ciò che si sta facendo adesso.
ARNALDO DE PORTI

1042 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria