Martedì, 23 aprile 2024 - ore 21.18

Meno manette, più garanzie | Paolo Cova

L’obiettivo del provvedimento è restituire natura di extrema ratio alla carcerazione preventiva

| Scritto da Redazione
Meno manette, più garanzie | Paolo Cova

Giornalisticamente è stato definito uno stop alle manette facili per chi è in attesa di giudizio. E in effetti la proposta di legge parlamentare che alla Camera abbiamo approvato, in terza lettura e a larga maggioranza (303 favorevoli, 21 contrari e 72 astenuti), apporta “Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali” e alla legge che regola le visite a persone affette da handicap in situazione di gravità. Il testo ora torna al Senato. L’obiettivo del provvedimento è restituire natura di extrema ratio alla carcerazione preventiva, rendendo più stringenti i presupposti e le motivazioni e ampliando le misure alternative.

Quindi, la custodia cautelare in carcere potrà essere disposta soltanto quando siano inadeguate le altre misure coercitive o interdittive o il pericolo di fuga o di reiterazione del reato saranno non solo concreti, ma anche attuali.Per privare della libertà una persona, il giudice dovrà accertare altri presupporti, come i precedenti, i comportamenti, la personalità dell'imputato. E la sua motivazione dovrà essere articolata al punto da giustificare perché disattende gli argomenti della difesa.

Aumentano, inoltre, da 2 a 12 mesi i termini di durata delle misure interdittive, come la sospensione dell’esercizio della potestà genitoriale, di pubblico ufficio o servizio, il divieto di esercitare attività professionali o imprenditoriali. Tuttavia, queste misure non valgono per i delitti di mafia e associazione terroristica, per i quali resta la presunzione assoluta di idoneità alla misura carceraria. Per gli altri delitti gravi (omicidio, violenza sessuale, sequestro di persona per estorsione) varrà una presunzione relativa: niente carcere se si dimostra che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure.

Per l’attenzione che ho sempre avuto sul tema della carcerazione, considero questo provvedimento un passo avanti, perché le modifiche sono dirette, nel loro complesso, a ridurre il sovraffollamento carcerario e a dare diversa dignità a chi è costretto. Accenno anche al fatto che la proposta disciplina il diritto di visita del genitore detenuto al figlio portatore di handicap grave.

 

 

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