Domenica, 05 maggio 2024 - ore 15.53

Milano. Artisti italiani per l'EXPO: Walter Molino

Intervista a cura di Christian Flamma

| Scritto da Redazione
Milano. Artisti italiani per l'EXPO: Walter Molino

Continuiamo la rubrica culturale “Artisti per Expo” intervistando Marina Molino, figlia del celebre illustratore Walter Molino, con riferimento alla mostra “Matita &Metropoli”. Walter Molino, (1915-1997), è stato insieme al suo predecessore Achille Beltrame, un protagonista dell’illustrazione italiana del secolo XX. Disegnatore di fumetti ormai classici e autore dal 1941 al 1968 di copertine per La Domenica del Corriere e per molti anni anche per il settimanale Grand Hotel. Di recente i suoi eredi ne hanno depositato l’archivio e le numerose opere originali in loro possesso alla Fondazione Mondadori, specializzata nella conservazione e nella valorizzazione di archivi di scrittori e di artisti. Marina Molino è una caricaturista e autrice di vetrate d’arte (sue sono ad esempio le 18 vetrate della cappella del nuovo ospedale di Legnano).

Le abbiamo rivolto alcune domande sullo spunto della mostra “Matita & Metropoli” attualmente aperta a Milano al Palazzo delle Stelline, in Corso Magenta 61, nell’ambito di un ciclo espositivo sul tema “Disegnare e scolpire il tempo: Milano 1950 – 2000”. La mostra celebra due grandi illustratori protagonisti della vita culturale milanese e italiana in generale, Walter Molino e Giuseppe Coco. Aperta al pubblico sino all’8 giugno 2014, l’esposizione ricrea l’atmosfera di Milano d’altri tempi attraverso la presentazione di un centinaio di opere realizzate nell’arco di cinquant’anni, dal secondo dopoguerra in avanti. Contemporaneamente è aperta nella medesima sede la mostra “Nascenza”, dedicata invece al noto artista informale Emilio Scanavino.

1) Come commenta, signora Molino, questa interessante iniziativa culturale?

E’ un confortante segno di “riscoperta” di una stagione della vita culturale, anzi della vita in genere di Milano, che merita di venire ricordata e riproposta. Mi auguro che sia il primo passo di un lungo cammino.

2) Può raccontarci come nacque l’interesse di Walter Molino per il disegno?

Nacque molto semplicemente. In famiglia c’era bisogno di dare una mano perché mio nonno, antifascista, faticava a trovare lavoro. Progettista meccanico e pittore per diletto, mio nonno aveva poi introdotto mio padre al disegno e alla pittura per la quale, già a meno di quindici anni di età, aveva dimostrato di avere grande attitudine. Non appena mio padre si avvide che, sin dagli anni del liceo, disegnando dei manifesti e delle altre illustrazioni poteva guadagnare qualcosa non si tirò indietro. Fu ad ogni modo un’occasione provvidenziale grazie alla quale mio padre sviluppò lo straordinario talento che ha poi dato i frutti che sappiamo.

3) E’ tra l’altro di Walter Molino un celebre manifesto turistico del 1937 riguardo ad Abbazia, località della riviera istriana che in quegli anni apparteneva ancora all’Italia. I poster storici d’autore hanno riscosso un crescente interesse ed apprezzamento fino ad essere considerati dei veri e propri oggetti da collezionismo. Questa forma artistica, rappresentativa di una parte della storia, della vita sociale e della società del consumo dell’Italia degli anni passati, costituisce un’importante espressione culturale del secolo scorso che, negli ultimi tempi, si è rivalutata particolarmente come dimostrano le diverse mostre a tema che si sono susseguite. Come giudica questo fenomeno artistico e quali sono le sue considerazioni in proposito?

Non ci si può non compiacere del fatto che venga riscoperto oggi il valore artistico e documentario di un genere cui a suo tempo veniva attribuito solo un valore puramente funzionale.

4) “A vintage tour of Italy”, mostra organizzata dall’Enit in occasione dell'Anno della cultura italiana negli Usa, tenutasi il 10 dicembre 2013 nella sede di Eataly di New York, conosciuto luogo di consumo e promozione del “Made in Italy” agroalimentare, ha visto la presenza del console generale d'Italia a New York, Natalia Quintavalle, del direttore dell'Enit New York Eugenio Magnani, del direttore dell’Istituto Nazionale per il commercio estero, Pier Paolo Celeste, e di Dino Borri di Eataly, oltre a numerosi tour operator, agenti di viaggio, giornalisti americani di settore e istituzioni. La mostra, relativa all’arte della comunicazione promozionale e pubblicitaria italiana, conteneva 20 manifesti turistici dell’Enit realizzati da artisti italiani nel secolo scorso che hanno rappresentato l’Italia nel mondo a partire dai primi del ‘900 fino agli anni ’60. Durante il 2014 i manifesti pubblicitari d’autore proseguiranno il viaggio da costa a costa negli Stati Uniti. Le istituzioni culturali della capitale, Los Angeles, Chicago, Washington e altre destinazioni li ospiteranno dimostrando che ogni anno è occasione per promuovere la cultura italiana. Qual è il suo parere su questo evento?

Mi sembra un’ottima idea cui auguro di continuare ad avere il successo che merita.

5) In generale come giudica le iniziative di promozione sinergica delle eccellenze italiane quali paesaggio, cultura ed enogastronomia? A suo avviso che ruolo possono svolgere le istituzioni culturali italiane operanti all’estero in concomitanza dello svolgimento dell’Expo 2015?

In un paese come il nostro il paesaggio non è mai “wilderness”. Fino alla quota di circa 3 mila metri sul livello del mare non c’è nulla che non sia frutto della presenza umana; anche il luogo più solitario e silvestre è rimasto tale soltanto per consapevole decisione umana. In un paese come il nostro l’enogastronomia è più che mai di matrice culturale. Per tutti questi motivi cultura italiana significa tanto Giotto e Michelangelo quanto le colline a vigneto delle Langhe o il nostro immenso patrimonio enogastronomico. L’intreccio cui lei allude è una carta vincente, ma prima ancora è semplicemente una questione di buon senso.

Senza dubbio le istituzioni culturali italiane all’estero possono fare moltissimo per promuovere, sullo spunto di Expo Milano 2015, l’immagine dell’Italia come prima meta di turismo culturale del mondo. In tale prospettiva è molto importante in particolare quanto potranno fare per far conoscere le potenzialità in proposito di tutto il nostro Paese, al di là delle tre grandi mete di rigore, ovvero Venezia, Firenze e Roma. Da questo punto di vista il fatto che l’Esposizione Universale abbia luogo presso Milano è un ottimo spunto tutto da valorizzare. Speriamo che non venga sprecato. 

1781 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria