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Morto Rudolf Krivoš, l’ultimo degli artisti del Gruppo Galanda

È morto all’età di 86 anni a Bratislava, dove viveva e lavorava da molti anni, il pittore accademico Rudolf Krivoš, ultimo membro vivente del gruppo di Mikuláš Galanda.

| Scritto da Redazione
Morto Rudolf Krivoš, l’ultimo degli artisti del Gruppo Galanda


È morto all’età di 86 anni a Bratislava, dove viveva e lavorava da molti anni, il pittore accademico Rudolf Krivoš, ultimo membro vivente del gruppo di Mikuláš Galanda.

Krivoš era nato nel 1933 a Tisovec, nella regione di Banská Bystrica. Studiò pittura figurativa presso l’Accademia di Belle Arti (VŠVU) di Bratislava (1951 – 1956) con il professor Ján Mudroch. Ha ricevuto il Premio VŠVU per la sua tesi di diploma Vo vinárni (Nell’enoteca, 1956). Nello stesso anno fu accettato come membro dell’Associazione degli artisti slovacchi (ZSVU). È stato co-fondatore del gruppo Galanda nel 1957, e ha partecipato a tutte le mostre di questo importante movimento del dopoguerra.

Questo gruppo artistico, che comprendeva nomi eminenti dell’arte slovacca (Milan Laluha, Vladimír Kompánek, Andrej Rudavský, Milan Paštéka e altri, oltre ovviamente al titolare Mikuláš Galanda) ha avuto il merito storico di ripristinare una continuità dell’espressione moderna nell’arte slovacca che era stata interrotta. Già Galanda negli anni 30 aveva gettato le basi per l’innovazione stilistica dell’arte slovacca con un manifesto programmatico dove si affermava la necessità di abbandonare il vecchio stile per cercare nuovi mezzi espressivi al fine di poter essere partecipi al dinamismo che stava caratterizzando la vita della società del  XX secolo.

La pittura di Krivoš è contraddistinta da due fattori abbastanza peculiari: l’utilizzo di combinazioni di materiali non convenzionali per ricercare espressioni proprie della materia sulle superfici pittoriche e l’impiego di una scala cromatica che utilizza i diversi toni dei colori scuri. Negli anni ’80 inizia a percorrere nuove tematiche, trova un profondo interesse per le forme inorganiche e non, si avvicina alla biologia ed apre un discorso che lega questa materia scientifica al mondo esterno creando un legame tra organico ed inorganico introducendo nelle sue rappresentazioni una tensione emotiva sempre più crescente. Per chi volesse farsi un’idea della sua produzione sono da visitare la Galleria Nazionale Slovacca di Bratislava, la Galleria Civica di Bratislava e la Galleria Nazionale di Praga.

Le opere di Krivoš hanno rappresentato la pittura slovache in numerose mostre nel mondo, tra cui la Biennale di Parigi (1961), la Biennale di San Paolo (1963) e la Biennale di Venezia (1968). Nel 1972 fu espulso dall’associazione ZSVU, il che per lui ha voluto dire il divieto di partecipare a mostre. A un lungo e forzato silenzio ha fatto seguito una completa riabilitazione e riconoscimento ufficiale dopo il 1989. La sua pittura è considerata un classico moderno.

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