Per non cadere in povertà, a Ginevra, bisogna guadagnare almeno 3.800 euro al mese. Per questo il 58,7% degli elettori del Cantone di Ginevra ha deciso di accettare la proposta dei sindacati e dei partiti di sinistra di portare a 3.800 euro al mese il salario minimo. Questa proposta in passato era stata bocciata (nel 2011 e nel 2014), ma il Coronavirus ha cambiato tutto, visto che la città, che è la terza più costosa al mondo, vive soprattutto di affari e di turismo, ed entrambi hanno subito una battuta d’arresto a causa della pandemia.
Secondo Michel Charrat, che è il presidente del Gruppo transfrontaliero europeo, un ente indipendente che tutela gli interessi di chi vive tra Francia e Svizzera, sostiene che questa misura gioverà a 30mila lavoratori poco retribuiti, due terzi dei quali sono donne. Saranno proprio i lavoratori transfrontalieri che vivono in Francia a beneficiare maggiormente di questa misura, perché guadagneranno a Ginevra, ma spenderanno nel loro paese, dove il costo della vita è più basso.