Egregio direttore, esprimo tutta la mia delusione rispetto ai meccanismi politici dello scenario cremonese che si ostinano a non considerare le persone come tali, ma in funzione dell’utilità. Sono diventata amministratore senza averlo mai desiderato, con una vita onesta alle spalle, con dei valori importanti tra i quali il rispetto, la trasparenza, la verità. Questo è quello che mi ha trasmesso la mia famiglia e ciò che desidero trasmettere a mia figlia. Niente si ottiene in modo facile, tutto quello che avrai in futuro sarà frutto del tuo impegno e della tua fatica. Ho studiato per avere una laurea, vincere concorsi pubblici e ho un lavoro che amo. Questi sono i valori con cui, insieme al mio consiglio comunale, sto portando avanti, ponendo al primo posto le esigenze dei cittadini. E credo che dovrebbe essere così a tutti i livelli di amministrazione. I cittadini non sono numeri, sono persone. Quando partecipo alle assemblee dei sindaci mi sento purtroppo un numero, mi si richiede di approvare bilanci senza essere stata minimamente coinvolta nella stesura degli stessi, mi sembra di vivere nell’assurdità totale. Chi presiede, non ha tempo di condividere, oppure considera la condivisione tempo perso. Circa un anno fa sono stata messa in lista dal Pd per l’elezione del Consiglio provinciale, senza essere tesserata, senza aver partecipato ad una sola riunione per la preparazione della lista e senza il mio assenso. Quello che ho costruito in una vita è stato sfruttato per portare voti, con l’estrema attenzione, proprio da parte di chi mi aveva candidato a far sì che non ne avessi abbastanza per entrare in Consiglio Provinciale. Sono stata accusata dai componenti della lista di aver portato via voti agli altri? Quindi una ‘contro campagna’ elettorale per evitare che potessi essere veramente operativa... ci serve la tua faccia pulita, ma la tua trasparenza può essere fastidiosa? Questa è la triste realtà. Desidero che i miei cittadini sappiano che il mio impegno e quello della mia squadra è unicamente per loro. Nessuna ambizione politica, nessuno desiderio di avere ‘un posto al sole’. La mia soddisfazione è nel riuscire a fare, pur nelle ristrettezze economiche imposte dai ‘grandi politici’ qua lco sa per le esigenze del mio territorio. Lascio le ambizioni di potere a chi, probabilmente, è confuso e non riesce ancora (e forse non riuscirà mai) a capire quali sono le autentiche priorità della vita. In un anno e mezzo di amministrazione non sono ancora riuscita ad abituarmi a questi meccanismi che mi feriscono sempre. Il dolore, l’esclusione da certi giochi, la distanza dei colleghi sindaci, le ferite evidentemente sono il prezzo da pagare per la libertà di pensiero. Per decidere liberamente che i miei cittadini sono, nella gerarchia dei miei valori di Sindaco e persona, al primo posto.
Graziella Locci (sindaco di Castelverde)
