Sabato, 20 aprile 2024 - ore 09.33

Orrore e sangue, terrorismo e follia stanno condizionando la nostra vita

Un incubo di orrore e sangue che sembra non avere fine, di qualunque matrice si tratti. Una scia di terrore, nell’ultimo mese, che sta scuotendo e condizionando le nostre vite.

| Scritto da Redazione
Orrore e sangue, terrorismo e follia stanno condizionando la nostra vita

Un mese di orrore e sangue, di morte e paura, tanta paura, quella di sprofondare nell’incubo attentato da un momento all’altro, che sia di matrice jihadista, come la strage di Dacca, in Bangladesh, nella notte tra il 1 e il 2 luglio o il gesto isolato di un folle o un agguato come quello vicino al centro commerciale di Monaco di Baviera.

L’ansia che possa succedere ancora limita la libertà di tutti, in Europa e non solo, soprattutto nel periodo in cui c’è entusiasmo per i viaggi delle vacanze estive, ed il timore che la scia di sangue ci continui a seguire, paralizza.

Non si deve cedere allo spavento, però lo si subisce. Stanno riuscendo ad atterrirci. Per questo proviamo a ripararci nel nostro spazio, sicuro, lontano da un mondo in cui non ci riconosciamo.

Orrore e sangue in tutto il mondo

Il 1 luglio nove nostri connazionali sono stati trucidati a Dacca, con l’unica colpa di non conoscere il Corano. In tutto sono 20 le vittime straniere torturate e barbaramente uccise in un locale nel quartiere diplomatico della città.

Anche la strage di Nizza del 14 luglio porta la firma dell’estremismo islamico. L’attentatore piomba sulla folla a bordo di un Tir a tutta velocità, falciando chiunque gli capitasse davanti, musulmani compresi. Provoca 84 morti, di cui 6 italiani.

Neanche il tempo di capire cosa fosse davvero successo sul lungomare francese, che il 18 luglio in Baviera un 17enne afgano sale su un treno regionale armato di ascia e coltello, attacca i passeggeri e ne ferisce 5.

Poi le 9 vittime dell’agguato in un centro commerciale di Monaco del 22 luglio, un attacco terroristico preparato ed eseguito dalla follia lucida di un 18enne squilibrato, di origine iraniana.

Ancora orrore e sangue, il giorno dopo, per un attacco suicida a Kabul, in Afghanistan, rivendicato dall’Isis, che ha provocato almeno 80 morti ed il ferimento di 230 persone.

Il 24 luglio, a Stoccarda, un siriano richiedente asilo ha ucciso con un macete una donna incinta in un locale che vende kebab, la polizia lo ha arrestato escludendo la pista terroristica.

A 48 ore dalla strage di Monaco, ancora terrore in Baviera, dove ad Ansbach un siriano di 27 anni si è fatto esplodere nei pressi di un ristorante, ma il suo vero obiettivo sarebbe stato un festival musicale con 2.500 spettatori. Ha perso la vita solo l’attentatore e 12 persone sono rimaste ferite.

E ancora si registra nelle ultime ore una strage di disabili a Tokyo, dove un uomo di 26 anni, ex dipendente licenziato della struttura, armato di un coltello, ha ucciso almeno 19 persone e ne ha ferite altre 30. Un gesto di follia.

Poche ore fa ancora orrore e sangue in Francia, in Normandia.

Due uomini armati di coltelli hanno fatto irruzione in una chiesa di Rouen dove si stava celebrando una funzione. Le prime ricostruzioni parlano del prete sgozzato e di persone prese in ostaggio, tra cui due suore. Sembra che siano terroristi e che siano stati uccisi dalle teste di cuoio.

Suggestione e falsi allarmi.

E poi ci sono i falsi allarmi, telefonate di mitomani che annunciano stragi, la psicosi attentati prende piede.

Ieri a Milano alla stazione tutto bloccato per un pacco sospetto; a Londra un’auto abbandonata ha fatto scattare il piano sicurezza; a Fiumicino gli artificieri hanno fatto brillare un borsone che si trovava dentro una Panda sospetta; a Ventimiglia la telefonata di un mitomane ha fatto chiudere tutta l’area di un mercato per un finto allarme bomba.

Che dire, luglio è un mese caldo, non solo dal punto di vista climatico, ma anche per i fatti di orrore e sangue, morte e violenza, che ci stanno coinvolgendo psicologicamente e condizionando la vita, fatti che aggiungono sfiducia a sfiducia, insicurezza ad insicurezza, sgomento a sgomento, dolore a dolore.

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