Domenica, 19 maggio 2024 - ore 06.31

Provincia di Cremona, Vezzini: ‘Incontrerò i colleghi di Mantova, Brescia e Lodi’

All’ordine del giorno dell’incontro, il ripensamento dei territori in base alle Aree omogenee

| Scritto da Redazione
Provincia di Cremona, Vezzini: ‘Incontrerò i colleghi di Mantova, Brescia e Lodi’

«Applicare la spending review senza tener conto delle singole specificità territoriali non solo è inutile, ma genera più costi. La riorganizzazione della PA, degli Uffici periferici dello Stato e dei servizi erogati certamente non è più rinviabile, ma occorre tener conto delle esigenze delle comunità locali»: così il Presidente della Provincia di Cremona, Carlo Vezzini, rispetto alla fase di riorganizzazione di Prefettura, Questura, Vigili del Fuoco. «In tutti quei Paesi dove il contenimento della spesa è stato attuato con politiche generaliste, attraverso mere azioni di razionalizzazione lineari, si sono creati disservizi che hanno pesato molto di più sulle casse dei singoli bilanci pubblici, facendo poi fare marcia indietro. Per quanto riguarda il livello locale, prima di attuare qualsiasi processo di “semplificazione”, si devono valutare la particolare conformazione geografica del territorio e la carenza di organico nelle varie istituzioni dello Stato, più volte denunciata dagli stessi interessati», ha continuato Vezzini.

«Qui, al contrario, è necessario investire e riorganizzare la presenza degli Uffici periferici dello Stato e della PA in un’ottica integrata con il Mantovano, il Bresciano ed il Lodigiano, sulla scorta delle aree omogenee, che con la Regione Lombardia si andranno a definire. Sul fronte sanitario un passo in avanti si è già compiuto, ora procederemo con l’Assessore Fava su quello del comparto agricolo: andremo a incontrare i colleghi mantovani. Ragionare, quindi, in termini territoriali allargati non significa penalizzare le comunità locali togliendo servizi fondamentali, soprattutto sul fronte della sicurezza, ma delineare la presenza dello Stato e della PA in modo sempre più funzionali a cittadini ed imprese… Ridurre la presenza dello Stato a livello periferico non solo è pericoloso ma genera costi, anche sociali, molto più alti. Le riforme vanno ponderate sulle specificità locali non solo progettate a tavolino, ciò per evitare anche quella indeterminatezza che ha contraddistinto le vicende connesse alla stessa riforma delle Province. La crescita dello Stato, della PA e lo sviluppo della società civile come della libera impresa non sono termini antitetici, ma cardini di un medesimo dinamismo che va ben equilibrato sulla base di molti e complessi indicatori economici, culturali, sociali e storici».

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