Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 16.41

Riflessione dopo la sconfitta della Cremonese a Livorno di Giorgio Barbieri

Cremonese - Livorno 2-3 Posticipo di Lega Pro, girone A: i grigiorossi perdono in casa e la sconfitta mantiene l’Alessandria con dieci punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice

| Scritto da Redazione
Riflessione dopo la sconfitta della Cremonese a Livorno di Giorgio Barbieri

Ho aspettato qualche giorno prima di scrivere qualche riflessione sulla sconfitta della Cremonese in casa contro il Livorno. Un po' perchè ero (e sono) arrabbiato, un po' perchè a caldo a volte si scrivono cose non del tutto meditate.

Adesso, che la mente è quasi del tutto sgombra (anche dalla nebbia che allo Zini non ci ha permesso di veder quasi nulla), posso avanzare qualche considerazione. Nessuno può discutere sul fatto che nel primo tempo si sia vista (nella foschia) la miglior Cremonese della stagione. Agile, veloce, armonica in campo, capace di creare almeno sei occasioni da gol e di mettere con le spalle alla porta il Livorno. Ma anche stavolta la squadra di Tesser è stata costretta a rincorrere la rete segnata dai toscani dopo più o meno 4 minuti di gioco. Ma dallo svantaggio in poi solo le grandi parate di Mazzoni, gli errori clamorosi di mira, la sfortuna sul palo di Stanco non hanno permesso di chiudere la prima frazione di gioco almeno sul 4-1. E come succede spesso nel calcio se non sei in grado di dare il colpo di grazia rischi che gli avversari prendano coraggio e trovino la strada per raggiungerti. Al Livorno è successo di più, visto che non solo ha trovato il pareggio ma sette minuti dopo anche la rete della vittoria.

La seconda sconfitta consecutiva ha lasciato una profonda ferita nella classifica. L'Alessandria, che sta disputando un campionato pazzesco, è volata lontana dieci punti. E alle spalle Livorno ed Arezzo sono solo a tre punti dai grigiorossi. Un momento di calo nel calcio ci sta, ma la Cremonese continua a pagare errori difensivi dall'inizio del campionato. Troppi palloni finiscono alle spalle del portiere Ravaglia, frutto di incertezze collettive ed individuali. Quando manca Lucchini (secondo infortunio prima della fine del girone d'andata) manca il leader al centro del reparto. E la squadra soffre, anche perchè i due terzini sono più propensi ad attaccare che a difendere. Mettiamoci anche il peso della fatica, che nelle gambe di over trentenni si fa sentire ancora di più. E aggiungiamo anche la lunga serie di infortuni che ha caratterizzato questo periodo.

Allora è tutto da buttare? Cominciamo a dare vita alle critiche che da sempre accompagnano il calcio a Cremona?  C'è gente che dice (come lo faceva con Luzzara) che Arvedi non vuole andare in serie B e che la squadra rallenta apposta. Ma, cari fautori di questa teoria, pensate davvero che se fosse così Arvedi avrebbe speso decine di milioni di euro in questi nove anni? Il problema è che in questo girone abbiamo trovato una squadra che viaggia alla velocità della luce. Se i grigiorossi fossero inseriti nei gironi B e C ora sarebbero a lottare per la prima piazza. Non si può discutere un girone d'andata (manca solo la sfida di domenica a Roma con il Racing) giocato ad altissimi livelli e con un calcio di ottima qualità. Non si può discutere un allenatore serio e preparato ed un gruppo di giocatori di qualità. Guardiamo avanti con fiducia. Le somme si tirano solo alla fine. Ed alla fine mancano ancora 20 partite.

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