Continua la repressione del misogino governo talebano in Afghanistan e a chi ancora crede che trattare con loro sia giusto, rispondono le immagini delle studentesse che ieri 23 marzo hanno manifestato al grido di “l’istruzione è un nostro diritto”
I talebani ne avevano annunciato il rientro, dalla sesta classe in poi, giusto per dimostrare il loro cambiamento, ma una volta arrivate in classe sono state fatte uscire e rimandate a casa, niente scuola, a loro è proibito.
Non si sono fatte intimidire e alcune di loro, di una scuola femminile nel distretto 7 di Kabul, hanno manifestato chiedendone la riapertura, inutile dire che sono state disperse.
Chi dice che bisogna trattare con i talebani deve sapere non sono un’unica entità, sono molto divisi tra loro, questo episodio trova ragione nella divisione tra la rete degli Haqqani, organizzazione militante islamica sunnita, e un’altra fazione quella di Baradar, uno dei due vicepresidenti e firmatario dell’accordo di Dhoa, poi al governo sono presenti altri gruppi talebani
Tutto questo è frutto degli accordi del 2020 stretti a Doha tra una fazione afghana dei Talebani, quella di Baradar appunto, e gli Stati Uniti d’America che prevedeva il ritiro delle truppe in cambio di un loro ritorno, ma tutte le altre fazioni non avevano firmato l’accordo
Sono le donne che stanno pagando un duro prezzo, a loro è proibito uscire se non accompagnate da un uomo, non possono lavorare nemmeno se unico sostentamento di famiglia come le vedove, sono relegate in casa e stanno vivendo un buio profondo di disperazione
Sono però le uniche che hanno il coraggio di ribellarsi al governo talebano continuando a manifestare, attuano varie forme di resistenza come portare i jeans, rifiutarsi di indossare il burka e mostrarsi a volto scoperto, lo fanno ben sapendo che poi verranno arrestate o, come capitato uccise, i talebani vanno a prenderle nelle loro case anche a distanza di giorni.
Per tutto quello che sta avvenendo non dobbiamo riconoscere quel governo, diversamente i talebani acquisirebbero maggior potere e le condizioni nel Paese peggiorerebbero, non indigniamoci solo quando succedono fatti gravi e non smettiamo di monitorare quello che avviene
No al riconoscimento del governo talebano
Sostegno alle forze democratiche presenti nel paese
Non spegnere il faro sull’Afghanistan, denunciamo quello che succede