Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 11.41

Sanità in Lombardia, 5 Stelle: ‘No a una cambiale in bianco da 20 miliardi di €’

La pentastellata Paola Macchi: «La salute mentale è la grande dimenticata della sanità»

| Scritto da Redazione
Sanità in Lombardia, 5 Stelle: ‘No a una cambiale in bianco da 20 miliardi di €’

«Nemmeno la norma finanziaria sulla legge sugli orti di Expo era scarna e improvvisata come la norma finanziaria da 20 miliardi di € sulla riforma della sanità approvata con il voto convintamente contrario del movimento»: così Stefano Buffagni, Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle della Lombardia, commenta l’approvazione odierna della norma finanziaria sulla Riforma della Sanità in discussione in Commissione Bilancio.

«In Commissione – continua – i riformatori di Lega & Co. si sono mostrati per quello che sono, e cioè dilettanti allo sbaraglio. Il pasticciato documento è arrivato in ritardo, imbottito di errori formali e sostanziali, tanto che la seduta è stata sospesa e l’Assessore al Bilancio e il direttore generale alla sanità Bergamaschi hanno snocciolato cifre e stime diverse. Il Movimento 5 Stelle e i cittadini non possono che respingere questo modo di scrivere e approvare leggi: non siamo qui per firmare cambiali in bianco da 20 miliardi a questa maggioranza».

Per Paola Macchi, Consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, «In aula la settimana prossima andrà mezza riforma sanitaria, dell’altra metà si parlerà a ottobre. Ma se hanno stanziato tutti i fondi disponibili oggi, come finanzieranno l’altra metà della legge? Oggi ci hanno risposto che tanto quella non cambierà niente rispetto a quella vigente, peccato che si dovrebbe occupare anche di salute mentale, la grande dimenticata della sanità, che però interessa sempre più cittadini. La maggioranza ha troppa fretta di far approvare una legge che dovrebbe essere discussa approfonditamente, così come la stanno portando avanti non è una risposta ai problemi sanitari dei cittadini e nemmeno un risparmio per loro. Allora a cosa serve? Evidentemente, ancora una volta, solo a riorganizzare la distribuzione di miliardi delle nostre tasse a chi fa comodo ai politici».

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