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Torchio G.Discarica:coniugare azione legale e tecnica

| Scritto da Redazione
Torchio G.Discarica:coniugare azione legale e tecnica

Torchio G.Discarica:coniugare azione legale con opposizione tecnica
Se una lezione si può cogliere dall'ordinanza del Tar di Brescia  sulla
discarica di Retorto è il forte collegamento delle motivazioni giuridiche
con il principio della prudenza e del buon senso, legati ad una decisione
finale che sia "socialmente accettabile" e tale da evitare la dispersione di
frammenti di amianto inertizzato nella falda.

Quindi l'azione legale dei Comuni, del Cise e del Gruppo Lameri Cereals deve
andare di pari passo con la forte opposizione motivata a livello
tecnico-scientifico e strettamente collegata all'azione di contrasto a
livello amministrativo e politico.

Ho molto apprezzato, in queste ultime settimane, la posizione chiara e
decisa delle amministrazioni della zona, da San Bassano a Castelleone e
Soresina, ma anche le dichiarazioni del presidente Salini anche se, alla
prova dei fatti, non suffragate dal sostegno concreto di quanti, nella sua
maggioranza come in quella di Pizzighettone, non sono pronti ad arrivare
alle estreme conseguenze del diniego.

Paradossalmente a farsi del male è proprio il "partito dei cavatori" con cui
il Presidente ha dichiarato di non avere debiti.  Infatti a Retorto, i
titolari della precedente concessione di cava sono andati ben oltre il
rispetto dei limiti previsti per la salvaguardia della falda. Desta,
infatti,  molto sospetto la somma di quasi 2,5 milioni corrisposta, senza
adeguate guarentigie, per acquistare un buco in queste condizioni,  ridotto
solo a mezzo metro sotto il piano di campagna. Come a dire che è sempre
attuale il vecchio adagio che "all'uccello ingordo crepa il gozzo". Peraltro
la metà della proprietà di queste quote sembra poi essere transitata ad
altra società pare con il versamento solo di alcune decine di migliaia di
euro e mantenendo nel nuovo consiglio di amministrazione vecchi consiglieri.
Ma aldilà di queste piroette bisogna ritornare ad alcuni fatti ben
evidenziati negli atti in esame.

Non si può dimenticare che la precedente Giunta Provinciale aveva negato
l'autorizzazione chiedendo il ripristino agricolo della cava, come da
condizioni previste nella concessione, con tutti gli annessi ed i connessi,
negando quindi l'autorizzazione.

Più sottile l'azione dell'attuale Giunta, che, pur dando parere favorevole,
ha disposto il controllo della falda con tutte le vulnerabilità emerse.

Certo  è meno agevole operare dopo il  grave "colpo di mano" dell'atto
d'indirizzo deciso dalla Giunta Regionale ad aprile, tenuto volutamente
nascosto per mesi e che sospende per Retorto ogni potere della Provincia in
materia di rifiuti speciali. Il federalismo è una bella maschera che
nasconde il vecchio andazzo centralista.

Penso che tra venti giorni, alla Conferenza dei Servizi, i rappresentanti
della Provincia e dei Comuni dovrebbero evidenziare questo gravissimo
esproprio, l'Arpa dovrà rendere conto della procedura  adottata, a' sensi
del Bref di Siviglia  o per una pura ipotesi teorica e a tavolino? Tali
analisi andranno supportate in maniera inoppugnabile anche a livello di
contradditorio tecnico.

Per questi motivi è opportuno l'intervento dell'Unione Europea, sollecitato
dall'on. Gianluca Susta, vice presidente del gruppo socialdemocratico e
relatore del provvedimento sull'amianto. Ed è corretto pensare che sia equo
l'orientamento europeo che nello stesso comprensorio non si possano
sopportare le fabbriche di amianto, con il grave tributo di vite umane
versate, e le discariche dell'eternit.

A settembre lo avremo ospite, insieme alla Commissaria Europea per i
rifiuti, ed incontreremo tutte le forze sociali interessate. Peraltro Susta
ha chiesto di poter conoscere i dati tecnici del fenomeno dell'amianto in
Lombardia, il numero dei decessi per asbestosi, la localizzazione degli
stabilimenti (tra cui la Inar di Romanengo, n.d.r.) anche attraverso
relazioni e dati che il presidente Inail Sbarufatti ha presentato in un
recente convegno.

Giuseppe Torchio
Lista Civica Provinciale di Cremona
Cremona, 2 agosto 2011

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