Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 13.03

Un fiore per Crema, ai giardini di Porta Serio ‘sboccia’ la scultura dell’artista Demis Martinelli

“La mia arte è come un fiore, un fiore che ho piantato vent’anni fa e che ora sta germogliando”. Così l’artista soncinese Demis Martinelli descrive la scultura che è “sbocciata” oggi pomeriggio ai giardini di Porta Serio.

| Scritto da Redazione
 Un fiore per Crema, ai giardini di Porta Serio ‘sboccia’ la scultura dell’artista Demis Martinelli

L’installazione fa parte del progetto Dalla terra alla terra, una serie di sculture in ferro battuto dedicate all’elemento naturale cui tutto ha origine e di cui è necessario prendersi cura. Da essa nascono i fiori, tanto delicati quanto forti, che lo scultore ha raffigurato forgiando un bocciolo in ferro battuto, radicato al suolo e proteso verso il cielo. Un omaggio alla città, che anticipa la mostra personale prevista al San Domenico (dal 29 ottobre al 13 novembre) per celebrare i vent’anni di attività dell’artista. L’opera s’inserisce nel contesto del progetto “La cultura si fa spazio!”, avviato nel 2012 dall’amministrazione comunale con l’intenzione di portare spettacoli, musica e arte al fuori dai luoghi tradizionali.

“Con questa scultura proseguiamo l’iniziativa che negli anni ha coinvolto artisti cremaschi e non solo, che come Martinelli hanno scelto di abbellire e arricchire con le proprie opere la nostra città”. Ringraziando l’artista per il lavoro svolto, l’assessore alla cultura Paola Vailati anticipa una delle attività previste per la prossima primavera, in cui “S’intende realizzare un percorso di valorizzazione dedicato proprio all’arte della scultura, linguaggio interessante e complesso che si esprime attraverso la lavorazione di molteplici materiali. L’opera di Martinelli è il preludio a un progetto che intendo sviluppare nei primi mesi del 2017 per avvicinare ulteriormente la cittadinanza all’arte, dando nuovo spazio alla cultura. Mi piace l’idea che passeggiando per i giardini di Porta Serio i cittadini e i turisti possano godere della bellezza del fiore di Demis e mi auguro possano anche riflettere sul senso dell’opera”. Come riflessione sull’ambiente e sull’integrazione tra natura e contesto urbano, la scultura entra così a far parte del patrimonio cremasco, “un elemento di valore che contribuisce ad arricchire uno degli angoli verdi più amati e frequentati da chi vive e visita la nostra città”, aggiunge l’assessore al patrimonio Fabio Bergamaschi.

NOTE – Demis Martinelli

Demis Martinelli nasce a Calcinate (BG), nel 1977. Si appassiona alla lavorazione del ferro grazie al raffinato artigianato del padre Valerio.  Ben presto inizia un proprio percorso di studio e ricerca frequentando la scuola per la lavorazione del ferro battuto Francesco Ricchino di Rovato (BS), dove acquisisce tecniche avanzate di forgiatura e partecipa alla fabbricazione di oggetti di uso comune e sculture. Nel 2001 organizza, con Pietro Spoto, la “I Biennale di Soncino”, dove espone per la prima volta e amplia il proprio orizzonte creativo comprendendo il significato della parola installazione. Nel corso dei due anni successivi coltiva le due forme artistiche, esponendo in varie occasioni e, nel corso della “II Biennale di Soncino”, installa “Nel Giardino”, un’opera realizzata con tappi di bottiglia in ferro. Gli stessi saranno utilizzati nei primi quadri tridimensionali.

Nel 2003, aiutato dall’amico Luca Bray, inizia l’avventura spagnola, dove vive e lavora fino al 2004, esponendo a Barcellona e Madrid.

Dopo aver portato la propria arte anche in Messico, rientra a Soncino, suo paese natale, continuando a collaborare con il padre e il fratello Eros. Apre uno studio privato ed elabora un nuovo metodo di lavorazione del ferro, modellato in forme plastiche innovative. Coltiva attivamente un’altra passione, trasmessagli dalla madre Andreina: la fotografia, costante forma d’espressione presente nel suo agire artistico. In seguito, entra in contatto con due persone che influenzeranno le future tecniche di espressione artistica: il tatuatore Jan Zuttion e lo scultore Giacomo Stringhini Ciboldi; il primo, porta Demis all’utilizzo del rosso nelle fotografie, tonalità cromatica che farà da sfondo ai molti ritratti fotografici di personaggi di spicco della scena culturale, con il secondo, ideatore dell’associazione culturale “Quartiere 3” di Castelleone (CR), collabora attivamente realizzando delle fusion di scultura.

Continua a coltivare le passioni per scultura e fotografia e, attraverso l'esperienza in Messico presso il Residence per artisti Ondarte, inizia a proporre lavori utilizzando il corallo. Grazie a questa preziosa esperienza aggiunge numerosi contatti alla sua rubrica e pianifica nuovi viaggi a Sidney, Porto e Barcellona. Durante l’esperienza della durata di un mese presso la COFA (Accademia di Belle Arti) di Sidney, l’artista propone la sua elaborata lavorazione del ferro e mostra le sue competenze agli allievi dell’Accademia. Crea alcune sculture ispirandosi ai temi della cosmo-politicità, dell’unione tra i popoli e della salvaguardia della natura.

A oggi è impegnato in un progetto fotografico sugli omini della lego che lo porta in giro per il mondo a scattare delle istantanee su questi incredibili personaggi  che arricchiscono la sua inarrestabile collezione.

 

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